Una legge zittisce il Web

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Leggo da Webnews una notizia che ha dell’impossibile, per non dire altro. Un disegno di legge proposto da Riccardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, è stato approvato e deve essere discusso in Parlamento.

Ma cosa dice questo disegno di legge? Semplice: chiunque ha un sito web lo deve iscrivere al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) e deve essere registrato come giornalista, o almeno un autore deve essere giornalista.

Ciò significa che praticamente tutti i blog e i siti web Italiani dovrebbero chiudere, infatti nessun sito praticamente segue queste regole.

Ma una cosa del genere è possibile? Può accadere? Secondo me questa legge è al limite dell’impossibile, quasi improponibile, senza né testa e né coda. Innanzi tutto a chi si rivolge? Solo ai siti .it? Alle persone Italiane? Ai siti che sono su server italiani? Nel primo caso, siti .it, prevedo una migrazione di massa verso i domini .com con la fine del NIC. Nel secondo caso, persone, prevedo che chiunque si registrerà con nomi falsi, sempre i .com, sui quali ci sono pochissimi controlli. Nel terzo caso vedo la chiusura di tantissime aziende di hosting Italiane, in quantoo tutti migrerebbero all’estero.

Insomma… comunque vada sarà un fallimento per l’Italia e per chi in Italia ci lavora. In Birmania hanno oscurato Internet per non far diffondere le immagini di quanto succedeva, in Italia stanno facendo lo stesso.

Ovviamente delle polemiche sono arrivate dal blogger più conosciuto al momento: Beppe Grillo.

Chi ne volesse sapere di più può leggere la pagina su governo.it in cui si annuncia che il disegno legge è stato accettato, oppure scaricare il pdf, sempre da governo.it

Io penso che questa legge non passerà mai e questa è stata solo una mossa di Levi per farsi pubblicità, in caso passasse, finirà nel dimenticatoio. Insomma… vedo difficile la sua applicazione. Cosa ne pensate? Ah, qui ancora parliamo di web 2.0…