Piazza Affari a Milano
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  • Categoria dell'articolo:Economia e Politica
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Nei giorni scorsi, e in gran parte anche negli attuali, come avrete sentito ai TG, c’è gran fremendo dovuto a movimenti “strani” della borsa. Cosa sta succedendo nel dettaglio?

Innanzitutto bisogna partire dal presupposto che alcuni stati della comunità europea non se la passano proprio benissimo, e tra questi ci sono Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna e purtroppo anche l’Italia ultimamente. Sono i cosiddetti PIGS.

Per tali stati, e in particolare per la Grecia, la BCE sta mettendo in atto varie strategie per evitare il fallimento dello stato. Stessa situazione, anche se in modo molto minore, c’è anche in Portogallo e Irlanda, quindi il panorama europeo certamente non è tra i più rosei.

A questo ci possiamo aggiungere anche che il governo italiano ha fatto di tutto per farsi vedere male dagli investitori, italiani e stranieri, e la frittata è stata portata anche in casa nostra.

In particolare, la manovra economica approvata venerdì introduce tassazioni per chi risparmia denaro investendo in titoli di stato (BTP, CCT, ecc) e ciò è stato visto come un campanello d’allarme per piccoli investitori che in massa hanno venduto facendo alzare l’offerta e abbassare la domanda, a questo si è aggiunta anche la speculazione internazionale, cioè investitori di tutto il mondo che hanno capito la debolezza del bel paese e l’hanno attaccato vendendo allo scoperto e riacquistando in un secondo momento quando il valore è basso.

Questo movimento, questo rally, è stato messo in atto su tutti i titoli legati allo stato, quindi dalle obbligazioni alle azioni delle maggiori banche ed ecco quindi il crollo di colossi come Unicredit, Intesa San Paolo, ecc… allo stesso modo anche i titoli di stato hanno subito il tutto e il valore è stato deprezzato, ecco quindi che lo spread tra bund (titoli di stato tedeschi che sono il punto di riferimento in Europa), e BTP si è allargato costringendo lo stato a pagare a caro prezzo le prossime emissioni, allargando quindi il debito pubblico italiano.