Spread 2011
Spread 2011
  • Categoria dell'articolo:Economia e Politica
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A causa della crisi economica che stiamo vivendo, stiamo sentendo sempre più spesso questo termine: spread. I TG e i vari media fanno il conto di quanto siamo in crisi in base proprio a questo valore. Ma cosa è?

La risposta, in sé e per sé è molto semplice: si tratta della differenza percentuale tra le nostre obbligazioni (quello più importante viene calcolato sui BTP a 10 anni) e i medesimi bund tedeschi. Come unità di confronto si prende proprio la Germania poiché si tratta dell’economia più forte, in questo momento, in Europa.

Facciamo un esempio: se i nostri BTP a 10 anni dovessero pagare il 5,5% di interessi noi avremmo 550 punti da pagare per prendere denaro dai creditori, mettiamo caso che i cugini tedeschi si riforniscano dei medesimi soldi con un tasso di 1,8%, quindi 180 punti, la differenza tra questi valori sarebbe lo spread, quindi, nell’esempio, 370 punti.

Sul perché i tedeschi, rispetto a noi, si riforniscano di denaro dal mercato, pagandolo meno di noi, abbiamo già scritto. Quello che è importante capire, in questo articolo è che, nonostante tutti i media tengano in considerazione questo dato, comunque lo spread non è il vero indice di quanto ci pesa il debito pubblico poiché, in una situazione di crisi generale, anche la Germania potrebbe andare in difficoltà e noi ci ritroveremmo con uno spread, magari di 3 o 400 punti ma con l’acqua alla gola e sostanzialmente con un default dello Stato (fallimento).

Il vero dato da tenere in considerazione, più che lo spread, è il tasso di interesse con il quale noi paghiamo il denaro. Ottimi economisti hanno affermato che l’Italia non si può permettere di superare il 7,5/8% di interessi sul debito, il ché significa 750/800 punti di interesse; se così fosse l’Italia si ritroverebbe in rovina. Nel momento in cui scrivo, giusto per tenere traccia e portare sul concreto questo discorso, siamo a circa 720 punti, situazione che possiamo reggere per brevi periodi e se dovesse peggiorare e perdurare ci porterebbe al tracollo.

Comunque, chi volesse seguire l’andamento dello spread in real time, lo può fare dal sito di Bloomberg.