Conio monete euro
Conio monete euro
  • Categoria dell'articolo:Guide
  • Tempo di lettura:5 minuti di lettura

1870… la Banca del Pontefice diventava Banca Romana ed entrava a far parte della ristretta cerchia degli istituti con la licenza di coniare moneta. Era appena avvenuto l’unificazione dell’Italia, Roma era diventata capitale, dopo la breccia di Porta Pia, e si iniziavano a formare gli Italiani. Veniva stampata la neonata Lira.

Per una questione di logistica (in quegli anni spostare materiale non era semplice come lo è oggi), il nuovo Regno d’Italia decise di non accentrare il lavoro di stampa e conio ma di lasciarlo in mano a chi lo faceva fino a 10 anni prima, quindi a istituti di ogni singolo Stato che fu unificato, ecco quindi che alla lista partecipavano:

  • Due banche toscane
  • La Banca del Regno del Piemonte
  • Il Banco di Napoli
  • Il Banco di Sicilia
  • Infine la Banca Romana

2002… l’Europa viene unita sotto un’unica moneta, varie Nazioni cambiano le loro banconote e introducono l’Euro che noi tutti conosciamo.

Per una questione di logistica, e di politica, la nuova Comunità Europea decide di stampare attraverso la BCE le banconote, quindi accentrando questa attività, e di lasciare in mano alle varie Zecche degli Stati il conio delle monete. In undici anni la lista degli aderenti alla moneta unica si è allungato e sono state aperte le porte a varie Nazioni minori; sarebbe quasi inutile fare la lista ma comunque facciamo questo sforzo ed ecco la lista di chi conia:

  • Austria
  • Belgio
  • Cipro
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia
  • Germania
  • Grecia
  • Irlanda
  • Italia
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Olanda
  • Portogallo
  • Slovacchia
  • Slovenia
  • Spagna
  • Vaticano
  • San Marino
  • Monaco

Si aggiungeranno nei prossimi anni:

  • Andorra 2014
  • Lettonia 2014
  • Lituania 2015
  • Ungheria
  • Polonia 2017
  • Repubblica Ceca 2019
  • Romania 2019

Perché fare questa lista e perché paragonare le due unioni?

1870… Come accennato nell’articolo in cui si parlava di Bankitalia, in quegli anni l’Italia viveva una forte crisi e si creò una bolla speculativa sugli immobili a Roma. Questa bolla coinvolse numerosi istituti privati, tra i quali la Banca Romana che, per evitare il fallimento, decise autonomamente e senza comunicarlo all’allora Governo Giolitti, di coniare nuove monete, superando il limite imposto, e addirittura creò due filiere di stampa nelle quali utilizzava due volte gli stessi numeri di serie.

Tale evento creò molto malumore e parecchio malessere nei salotti del potere, costringendo Giolitti a immediate dimissioni.

2013… Una crisi profonda, la più lunga (non terribile, perché la Grande Depressione del 1929 fu peggiore) da inizio 900 a oggi, sta mettendo in ginocchio vari Stati dell’Unione Europea. Una bolla speculativa degli Immobili ha innescato un vortice che sta risucchiando l’economia mondiale e benché sia partita dagli USA, comunque è in Europa che sta mietendo il più alto numero di vittime.

Tale evento sta creando molto malumore e parecchio malessere nei salotti del potere, tanti Governi sono stati costretti a dimissioni.

Ripetiamo:

1870… il conio delle monete era affidato agli istituti bancari che resistettero all’Unione Italiana.

2013… il conio delle monete è affidato alle Zecche delle varie Nazioni che resistono all’Unione Europea.

Forse son solo illazioni, magari mai nessuno lo farà, ma imparando dagli errori non era preferibile che anche il conio delle monete di Euro fosse in mano a un unico organo autorizzato?

Non rischiamo forse un nuovo scandalo Banca Romana, ma questa volta con un attore Statale Europeo? Non sarà che per uno Stato tartassato dal rigore teutonico la via più semplice potrebbe essere superare il limite di stampa, far svalutare il proprio conio emettendo monete completamente false?