Maria Carmela Lanzetta e Matteo Renzi

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Striscione contro Maria Carmela Lanzetta
Lo striscione issato da alcuni cittadini di Monasterace contro Maria Carmela Lanzetta

Voglio partire così, con lo striscione che alcuni cittadini di Monasterace, piccolo centro in provincia di Reggio Calabria, hanno dedicato al loro ancora sindaco Maria Carmela Lanzetta. Lo striscione recita “Sindaco ridacci piazza e dignità”.

Matteo Renzi non lo sa, ma una parte del suo governo nasce il 28 marzo 2012, proprio a Monasterace, e con degli spari di pistola un sindaco diventò ministro.

Grande solidarietà per una persona che subì un’intimidazione mafiosa, e tra le altre cose gli spari sulla propria vettura furono il secondo attacco, poiché il primo fu fatto qualche mese prima quando qualcuno le bruciò la farmacia di famiglia. Azioni ovviamente da condannare e da parte mia, così come da parte del 90% dei monasteracesi c’è solidarietà per la vicenda.

Qui, proprio su quegli spari, però, inizia una carriera politica brillante per la dottoressa e nefasta per il paese da lei guidato.

Prima di addentrarmi ancora nel racconto voglio dire che sono di Monasterace, non sono mafioso, non ho mai avuto nulla a che fare con persone dalla dubbia morale e che sono fiero di essere monasteracese, ma oggi non festeggio per la nomina di Maria Carmela Lanzetta a ministro degli affari regionali.

Il motivo è semplice: la Lanzetta quel posto non lo meritava, affatto, il suo unico merito è di aver pestato qualche piede a qualche mafioso (chissà se volontariamente) e poi aver subito intimidazioni. Stop. Come amministratore è stata un disastro, non è riuscita ad amministrare un paesino di 3.000 anime e proprio per questo non penso sarà in grado di guidare l’Italia.

Conoscevo Maria Carmela Lanzetta come farmacista del paese in cui vivevo, da quel pochissimo che avevo avuto a che fare con lei pensavo fosse una brava persona (e lo penso ancora) e nel 2006, quando si candidò e vinse la prima volta le elezioni, anche con il mio voto, fui solo contento. Finalmente il paese avrebbe avuto alla guida una persona che lo amava e che ci sapeva fare, questa era la mia idea.

Idea che cambiai pochi mesi dopo, quando nel negozio di mio padre (edicolante) ebbi uno scambio di opinioni con l’allora sindaco. La questione verteva sui rifiuti, sul fatto che alcuni incivili versavano nel fiumiciattolo del paese rifiuti ingombranti (frigoriferi, materassi, ecc) e che questo tipo di attività andava avanti da qualche tempo. La mia idea, proposta alla Lanzetta, fu quella di mettere delle telecamere sulla strada che arriva a tale fiumiciattolo (sono due strade, bastavano 2 telecamere) e poi qualcuna anche nel punto dove venivano gettati i rifiuti. Io ingenuo pensavo fosse semplice capire chi era l’incivile, così da richiamarlo e fargli pagare i danni.

La risposta del sindaco mi lasciò basito:

così poi sparano alla telecamera come hanno fatto a Riace

Riace è un paesino vicino Monasterace, famoso per i bronzi, e in tal paese è successo che alcuni vandali hanno sparato a un autovelox per evitare che continuasse a stampare multe. Il sindaco di tale paese, per nulla intimorito, rimise l’autovelox e una telecamera ad accompagnarlo. Nessuno sparò più a tale dispositivo ma fu poi spento da una sentenza che diceva fosse irregolare.

Torniamo però al sindaco Lanzetta, al quale rincalzai:

beh, se ne piazziamo più di una dovranno sparare a tutte le telecamere contemporaneamente

e la sua controrisposta mi lasciò ancora più basito:

e cosa risolviamo? Vediamo Tizio che getta la propria spazzatura là vicino

Tizio, a cui si riferiva il sindaco era un povero disgraziato che aveva raccolto qualche voto per il sindaco stesso e che ingenuamente gettava là, vivendo nelle vicinanze, qualche rifiuto proveniente dal proprio orto, quindi nel 90% dei casi robaccia organica, quindi non nociva.

Insomma, il sindaco, dopo aver visto il dito, si fermò a questo per non vedere la luna. Tra le altre cose dimostrando di essere avvezza, suo malgrado, al comportamento mafioso in considerazione del fatto che questo si basa sulla tutela di pochi elementi ai danni del collettivo. Attenzione, non sto dicendo che la dottoressa fosse mafiosa, anzi, sto dicendo però che in quell’occasione il suo modo di agire e di rispondere somigliava tanto a quanto potesse fare qualcuno con interessi personali.

Ecco, in quel momento io pensai che il mio voto era stato buttato, proprio in quel torrente.

Durante il suo mandato io spostai la residenza quindi nel 2011, quando si rivotò per il sindaco, io non avevo più diritto. Ma come me tanti monasteracesi avevano capito che il voto era stato gettato nel torrente, infatti nel 2006 la Lanzetta fu eletta con il 62% dei voti, nel 2011 con il 35% e con solo 51 voti di scarto.

Seconda elezione il 15 maggio 2011 e fino a quel momento, eccetto il fatto che tanti cittadini avevano cambiato idea, nulla di strano.

Come già detto il 28 marzo 2012 l’attentato sulla vettura del sindaco Lanzetta che apre le porte al ministero. La solidarietà arriva da tutti, indistintamente, ma è il PD a fare di più. Vengono a Monasterace (li elenco in ordine sparso) Pierluigi Bersani

Bersani e Lanzetta
Pierluigi Bersani e Maria Carmela Lanzetta

Rosy Bindi

Maria Carmela Lanzetta con Rosy Bindi
Maria Carmela Lanzetta con Rosy Bindi

Elsa Fornero (notare la somiglianza tra le due – nota di colore)

Maria Lanzetta con Elsa Fornero
Maria Carmerla Lanzetta a tavolo con Elsa Fornero

La Camusso

Camusso e Lanzetta
La Lanzetta con la Camusso

Insomma, il sindaco Lanzetta rientra nell’elite che conta del Partito Democratico e proprio in questi incontri allaccia rapporti. Tutti i politici del PD vanno a Monasterace per farsi pubblicità e portare la propria solidarietà.

E la Lanzetta per fortemente tenere su di sé l’appellativo di “Sindaco che combatte la Mafia“, oppure “Miss anti-mafia“, ecc, inizia a far credere al mondo intero che Monasterace sia il bronx d’Italia, la feccia, il posto di non ritorno.

I media, soprattutto quelli di sinistra (come Il Fatto quotidiano che fa una vera e propria campagna politica), si buttano a capofitto sulla vicenda, difendendo il sindaco buono dalla popolazione cattiva, dalla mafia, da quel paese che agli occhi di tutti è diventato il vivaio di ndranghetisti, mafiosi, camorristi e chi più ne ha più ne metta.

Anche il Giornale, quotidiano per cui lavoro, decide di fare un piccolo pezzo sulla questione. Intervengono anche le Iene che fanno un servizio.

Da tutta Italia piove fango che seppellisce il paese e fa emergere l’eroe e ovviamente il PD non può che essere contento di tutto ciò.

Il paese, guidato da Maria Carmela Lanzetta, è distrutto in quanto a fama, eppure lei sorride, poiché grazie a ciò è riuscita a mettere naso a Palazzo. Per un lungo periodo, cercando Monasterace su Google, gli unici risultati erano le dichiarazioni del sindaco in cui si accusavano i cittadini di complicità con la mafia.

Naturalmente, come ogni posto del mondo, Monasterace ha le proprie mele marce ma il 99% della popolazione paga regolarmente le tasse, fa il proprio lavoro di bravo cittadino e nulla ha a che fare con la Ndrangheta e con le ndrine (le famiglie mafiose). Ma questo al sindaco non interessa, questa è una verità da nascondere.

Ecco perché un gruppo di cittadini decide di issare questo striscione su una casa abbandonata nel paese.

Striscione contro Maria Carmela Lanzetta
Lo striscione issato da alcuni cittadini di Monasterace contro Maria Carmela Lanzetta

Ecco perché la popolazione chiede nuovamente dignità.

Ma lo striscione chiede anche la piazza, e quella scritta ha un duplice significato poiché da una parte significa

fatti da parte, ridacci la piazza, ridai la possibilità di scegliere di nuovo

da un altro punto di vista però significa veramente ridacci la piazza.

Sì, perché il bravo amministratore Lanzetta, che ricordiamo da domani sarà ministro degli Affari regionali, è da sempre stato impegnato nell’ambito culturale (ha trascorsi nella Proloco del Paese e si è sempre impegnata per portare la cultura a questi animali dei Monasteracesi, ha speso fior fiori di quattrini pubblici per organizzare convention e tavole rotonde per la Magna Grecia, insomma, è sempre stata attiva per fare cultura e discutere di cultura) e proprio per questa attività, per avere una posto in grado di ospitare eventi culturalmente interessanti, ha deciso che la piazzetta del paese, fatta su due livelli, non andava bene e che doveva essere ridisegnata.

Senza avere soldi in cassa, con i lavori bloccati dal demanio pubblico (perché la piazzetta fu fatta negli anni ’70 senza badare tanto all’attenzione del mare, praticamente direttamente sulla spiaggia), decise di buttare giù la vecchia piazza per crearne una nuova. Dopo aver buttato giù tutto ovviamente i lavori si son fermati e oggi la piazza del paese, in pieno centro, è un “lavori in corso” con l’erbaccia che la sta coprendo e non se ne vede una via d’uscita.

Questi i lavori previsti per la piazza:

piazza monasterace
La piazza di Monasterace come doveva essere

Ed ecco come si presenta oggi:

La piazza di Monasterace con i lavori in corso
La piazza di Monasterace dopo la distruzione dell’amministrazione Lanzetta

Ma il lavoro di un amministrazione non si vede certo da una piazza. Si vede da come amministra i beni del paese, da come dà i servizi principali.

Ecco, appunto, i servizi principali: a Monasterace non era mai successo che i cassonetti della spazzatura fossero colmi, che i sacchetti giacessero per terra. Nell’amministrazione Lanzetta è successo anche questo.

La spazzatura di Monasterace
La spazzatura di Monasterace va a fuoco dopo che per settimane non è stata raccolta

Anche la seguente è vera ma purtroppo è stato fatto un fotomontaggio sopra. Comunque si tratta di una foto vera alla base, con i pompieri che spengono un cumulo di rifiuti.

La spazzatura di Monasterace
La spazzatura a Monasterace, purtroppo è stato fatto un fotomontaggio ma alla base la spazzatura e i pompieri son veri

Va bene, si vede dallo spreco di risorse… ecco, il sindaco di Monasterace, dopo l’attentato, e dopo le dichiarazioni date agli amici del PD, ha reso il paese militarizzato. Ogni notte in giro per Monasterace, per parecchi mesi, giravano 3 voltanti delle forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri), più due volanti erano fisse davanti casa sua, a fare la guardia.

Per carità, era un organo dello Stato che era stato attaccato, era giustissimo darle sicurezza, e penso che era corretto dare un segno, ma forse 5 vetture fisse erano un po’ tantine… direi che era un bello spreco.

Un sindaco si fa valere quando riesce a lottare per il proprio paese e far arrivare soldi così da fare strutture e opere che possano attrarre nuovi soldi. Ecco, Monasterace ha il più grande mosaico della magna grecia, è stato ritrovato poco tempo fa e i soldi non sono arrivati dai beni culturali ma dai bambini di alcune scuole nel vibonese che hanno deciso di pagare gli scavi. Eppure i soldi ci sono stati, una pioggia di soldi:

soldi in calabria
Articolo di giornale dove si mette in evidenza come arriveranno soldi in 58 comuni della Calabria

Ma l’amministrazione comunale a Monasterace non è riuscita a fare dei progetti seri (come affermato da Mario Caligiuri, assessore alla Cultura in Calabria), nonostante l’enorme ricchezza posseduta, per mantenere in vita la storia e i ritrovamenti.

Proprio per i soldi non arrivati, che servivano per proteggere ciò che era stato trovato, una mareggiata ha ricoperto il lavoro fatto dagli archeologi pagati dai bambini, oltre a fare ciò al tempio…

Tempio di Monasterace
Il tempio (o l’ormai ex) di Monasterace

Inoltre, sempre sui soldi amministrati, il paese sotto la guida della Lanzetta è finita al dissesto finanziario, costringendo i cittadini a pagare il massimo delle tasse.

Dissesto finanziario Monasterace
Un articolo contro la Lanzetta sul dissesto di Monasterace

Eppure, come si legge anche nell’articolo, un mandato intero più tre anni del secondo, 7 anni in totale dovrebbe essere sufficienti per mettere in sicurezza le finanze di un paesino di 3.000 abitanti. No, non è così, e la colpa, nemmeno a dirlo, è della mafia.

E sul fatto che chi l’ha votata come sindaco poi non la voleva più come guida, ci sono anche le elezioni primarie del PD 2012, dove il sindaco appoggia Bersani e quest’ultimo che nel resto d’Italia prende il 68% dei voti, a Monasterace prende meno del 20, il resto va a Renzi.

Nelle primarie del 2013 invece Maria Carmela Lanzetta sostiene Pippo Civati, e questo non supera il 10%, mentre Renzi fa il pieno (questa volta in linea con i risultati italiani).

Infatti la nomina di ieri non viene presa bene da Civati, che non le manda a dire.

Civati e la lanzetta
Civati sulla Lanzetta nel governo Renzi

Dimostrando come Maria Carmela Lanzetta, per fame di potere, non ci pensa due volte a cambiare bandiera.

Ovviamente a Monasterace non tutti sono stati a guardare, ci sono stati anche pareri contrari.

Degrado Lanzetta
Un articolo contro la Lanzetta e il degrado generato

Ma purtroppo chi scriveva contro non aveva la cassa di risonanza su cui poteva puntare il sindaco.

Ci prova anche la minoranza nel paese, ma con scarsissimi risultati.

Cesare de Leo e Maria Carmela Lanzetta
Cesare de Leo, capo minoranza a Monasterace, su Maria Carmela Lanzetta

Alla fine il sindaco si dimette per contrasti con la propria giunta e in particolare per il fatto che un suo collaboratore, uno dei più stretti, vota per mettersi come parte civile in un processo contro le cosche.

Maria Carmela Lanzetta ha continuato a partecipare a tavole rotonde e a portare in giro la propria esperienza fino a ieri, quando il nuovo premier l’ha nominata ministro nel primo governo Renzi.

E pensare, Matteo caro, che per il ministero della Giustizia si era vociferato di Nicola Gratteri, uno che nella locride la Ndrangheta la combatte sul serio… quella sarebbe stata una giusta scelta. Lui, Gratteri, che saprebbe benissimo cosa serve per combattere la Ndrangheta e le mafie, non Lanzetta, non lei che sa solo parlare delle mafie. Chissà che magari un domani non esca la notizia che Renzi lo chiamò e lui, sapendo ci fosse la Lanzetta, ha gentilmente rifiutato.

In definitiva, penso che sia una brava persona, sono solidale con lei per ciò che le è successo e condanno le intimidazioni che ha ricevuto. Allo stesso tempo però so bene che come amministratore non vale un soldo bucato e che come ministro non avrà le carte in regola per dare il proprio contributo.

Visto che non ha saputo gestire un paesino di 3.000 abitanti, che fino a oggi è la sua unica esperienza politica, mi chiedo come possa fare a gestire una nazione e allo stesso tempo Matteo Renzi, per me, ha fatto una scelta sbagliatissima, che dopo l’Italicum su cui ho già parlato, mi fa pensare che il nuovo premier non sia così sveglio come vuol far credere.

Comunque, vedremo cosa succederà…

(per le foto ringrazio Occupy Monasterace su Facebook, non so chi sia ma mi è stato utilissimo)