Cartelli stradali per cinesi

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Cartelli stradali per cinesi
Cartello Area C a Milano, da leggere attentamente (per gli italiani) e gli altri?

Circa un mese fa Milano Finanza, noto quotidiano economico e finanziario italiano, ha lanciato una campagna pubblicitaria per portare all’attenzione dei più un possibile disagio per i turisti.

Nello specifico si parlava dei cartelli di servizio e indicazioni stradali per cittadini cinesi, asiatici in generale o per chi ha un altro set di caratteri differenti dai nostri.

Questa la campagna del quotidiano:

Cartelloni per cinesi
La pagina che Milano Finanza dedica alla campagna a favore della sensibilizzazione per far installare indicazioni in varie lingue

Come si può leggere, il quotidiano ha deciso di puntare tutto sui cinesi, ma lo stesso problema potrebbero averlo i Russi, Koreani, Giapponesi, Arabi e altre popolazioni.

Devo dire che inizialmente, quando notai la campagna, diedi poco peso lasciando da parte la questione con il commento: “abbiamo tanti problemi sugli italiani, forse è il caso di risolvere prima quelli”. Mi sbagliavo e il tutto mi è stato chiaro pochi giorni fa quando, passando dalla fiera di Rho, ho notato un gruppo di imprenditori cinesi (mi son sembrati imprenditori ma potevano essere anche semplici turisti o addetti ai lavori) che, arrivati con il treno, cercavano la strada sul piano anti incendio.

I cartelloni con l’indicazione “Fiera” oppure “Metro” ci sono e sono chiarissimi per gli italiani e per chi adotta il nostro stesso sistema di scrittura, ma per loro quello era totalmente sconosciuto e quindi le info le cercavano sull’unico cartello che presentava dei disegni.

A quel punto ho fatto una piccola riflessione: se io mi trovassi a Pechino o a Tokyo con i cartelli scritti unicamente nel loro linguaggio, io cosa capirei? Come troverei la strada? Credo che mi troverei molto in difficoltà.

E a seguire subito un’altra riflessione: a quanto ho capito quello a cui ho assistito è stato un antipasto del prossimo Expo 2015 Milano, grazie al quale i cinesi arriveranno a flotte nel capoluogo lombardo, e non solo loro. È il caso di accoglierli così?

Siamo la nazione più desiderata dai turisti, potremmo vivere solo di quello, è normale che nelle nostre città non ci siano indicazioni nelle principali lingue? Fateci caso, le indicazioni sono solo in italiano e di tanto in tanto in Inglese.

Eppure Paesi maggiormente sviluppati, come possono essere la Germania e la Francia (immagino anche gli USA ma non ci sono mai stato e quindi non posso testimoniarlo) le indicazioni le hanno già in Inglese, Francese, Spagnolo, Arabo, Cinese e di tanto in tanto anche in italiano.

Non è il caso anche per noi di adottare altre lingue sulla cartellonistica?

A volte mi rendo conto che alcuni cartelli (come per esempio le ZTL per l’accesso in auto al centro delle città) sono complesse da capire anche per me, che sono italiano e penso anche sveglio (quantomeno l’età è dalla mia parte): spesso per capire se puoi entrare o non entrare in una strada ti devi fermare sotto al cartello per leggere ogni riga, per evitare quelle che a volte sembrano delle truffe fatte ad hoc.

E allora, in un contesto del genere, considerando che potremmo vivere di turismo, non è che con questa lacuna stiamo allontanando investimenti, turisti, grandi eventi e quindi soldi che tornerebbero utili proprio per noi italiani?