Categoria: Politica

  • Cosa dice la Costituzione sulla formazione del Governo?

    Cosa dice la Costituzione sulla formazione del Governo?

    Leggo che tanti stanno pubblicando su FaceBook l’articolo 1 della Costituzione che recita:

    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione

    Ovviamente gli stolti si concentrano su: “La sovranità appartiene al popolo“, dimenticando il resto della Costituzione.

    L’articolo 92 della Costituzione recita:

    Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri

    Partiamo da un punto: il Presidente del Consiglio PROPONE e il Presidente della Repubblica NOMINA. Quindi Mattarella può tranquillamente decidere di non nominare un Ministro, a suo insindacabile giudizio.

    Veniamo ora a cosa è successo in Italia in questi giorni: i due partiti con più seggi in parlamento hanno steso un loro programma, in alcuni casi contrario a quanto promesso in campagna elettorale, hanno deciso un nome (Giuseppe Conte) e l’hanno imposto al Presidente della Repubblica.

    Qua il primo problema, perché l’articolo 92 della Costituzione dice che: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio”.

    Ecco, diciamo che Lega e Movimento 5 Stelle se ne sono sbattuti e hanno deciso loro chi doveva essere il nome. Perfetto. Mattarella ha anche accettato questa invasione di campo per poter uscire dallo stallo politico. Ha incontrato Giuseppe Conte e gli ha chiesto una proposta di Ministri.

    Il bravo Conte è tornato a casa, ha chiesto la lista a Di Maio e Salvini ed è tornato al Colle con la lista. Mattarella, nel pieno dei suoi poteri, ha rifiutato di nominare un nome proposto (quello di Savona) e ha chiesto un’alternativa.

    Salvini, per scelta (e gioco) politica non l’ha detto e si è impuntato su Savona. Mattarella ha deciso che non deve essere Salvini a nominare il Ministro e quindi ha chiesto un passo indietro a Conte.

    Conte ha rimesso il mandato esplorativo e Mattarella l’ha dato a Cottarelli, che troverà una squadra di Ministri da proporre e poi si andrà in Parlamento.

    È stata violata la volontà del Popolo? No. Il motivo è semplice: il popolo vota i parlamentari e non i Capi di Governo.

    Qualsiasi sia il Premier o i Ministri, questi devono prendere la fiducia dai delegati del Popolo e cioè dai parlamentari.

    A mio parere Salvini sapeva perfettamente che sarebbe finita così e ha fatto sto gioco per poter tornare a elezioni, non in estate ma in autunno, come desiderato da Silvio Berlusconi, partner politico dello stesso Salvini.

    Inoltre così facendo Salvini ha tagliato fuori il M5S che sta gridando al gomblotto. Scommettiamo che in settembre/ottobre si torna al voto con candidato premier, per il centro destra, Silvio Berlusconi, che nel mentre è candidabile?

    E così facendo lo stesso Salvini non dovrà fare da maggiordomo a Di Maio e compagni.

  • Tutte le truffe della Germania

    Tutte le truffe della Germania

    Alzi la mano chi pensa, ancora oggi, che la Germania sia moralmente ineccepibile e che la qualità e l’affidabilità dei prodotto tedeschi è altissima…

    Credo che in tanti abbiano alzato le mani, nonostante tutto ciò che sta venendo fuori; anche perché la Germania, a differenza dell’Italia che ha fatto esattamente l’opposto, per anni ha martellato attraverso i media con la pubblicità dell’affidabilità, della precisione, dell’organizzazione.

    Vorrei raccontarvi qualche storiella.

    Scandalo Siemens in Grecia

    Era il 2004 e la Grecia si apprestava a organizzare le Olimpiadi ad Atene; occasione ghiotta sia per le aziende elleniche che per quelle di altre nazioni.

    L’organizzazione di quell’Olimpiade alla Grecia, alla fine, costò 3 volte quello che era preventivato e sono proprio quelle spese, secondo tanti analisti, ad aver affossato, negli anni a venire, i bilanci pubblici della penisola.

    Tra le varie aziende si fece molta strada Siemens, casa che produce apparati per energia e tecnologia. L’azienda tedesca ad Atene, nel 2004, prese tante commesse e fece tantissimi lavori. Questo di per sé, ovviamente, non è uno scandalo… peccato solo che dopo circa 10 anni 55 persone sono state rinviate a giudizio e tra queste c’erano 19 tedeschi a capo della stessa azienda.

    L’accusa? Aver pagato mazzette e costruito un giro di lavoro nero per circa 1,3 miliardi di euro.

    Fu definito il più grande scandalo europeo degli anni 2000… almeno fino agli ultimi mesi.

    L’aeroporto di Berlino

    Siamo nel 1996, la Germania è unificata da pochi anni, si decide che 3 aeroporti in una sola città sono troppi e se ne progetta un altro che dovrà diventare un hub capace di accogliere tutti i voli e diventare un polo centrale in Europa.

    Un’idea veramente buona, fatta da uno Stato e una città che se si mettono in mente di portare a termine un lavoro guardano solo all’obiettivo finale e lo raggiungono abbattendolo. Nel 2007 si avrà il nuovo hub europeo.

    I lavori partono con un po’ di ritardo, circa di 10 anni, per problemi di natura organizzativa. Ovviamente se si inizia a costruire nel 2006 non si potrà mai avere la consegna dei lavori nel 2007. Apertura prevista a ottobre 2011.

    La stima dei costi viene rivista per intero e si decide che la spesa sarà di circa 1 miliardo di euro.

    Nel 2010 il primo annuncio di rinvio, si va al 2012.

    A maggio del 2012 vengono invitati i giornalisti per l’inaugurazione dell’aeroporto di Berlino, ma dopo pochi giorni ci si rende conto che il sistema di allarme e di anti-incendio non funziona. Nuovo rinvio al 2013.

    Vengono fuori altri errori e si fissa la nuova data al 2017.

    Giusto qualche giorno fa si scopre che c’è un eccesso di peso sul tetto e anche il 2017 è a rischio come data.

    Nel mentre le spese sono aumentate di circa 779 milioni di euro e non se ne vede la fine…

    Chi vuole scommettere che l’aeroporto di Berlino entrerà nel piano Junker e quindi sarà un progetto europeo e tutte le spese saranno a carico dei cittadini, compresi noi italiani?

    Eccetto quest’ultima parte, poiché noi dall’Europa difficilmente avremo qualcosa del genere, quanto è italiana questa storia? Eppure siamo in Germania…

    Carri armati alla Grecia

    Tra Grecia e Germania c’è una stretta alleanza… e la Troika c’entra poco.

    Antonis Kantas è un ex ufficiale e dipendente del ministero della Difesa; è stato arrestato con l’accusa di corruzione e riciclaggio.

    La storia è abbastanza semplice: nel 2001 gli fu chiesto il parere per l’acquisto di sottomarini e carri armati di produzione tedesca, lui si oppose dicendo che sarebbero stati totalmente inutili.

    Secondo quanto riferito dallo stesso Kantas agli inquirenti, dopo pochi giorni gli si presentò un intermediario greco in ufficio con una busta contenente 600 mila euro. Negli anni le bustarelle continuarono e l’ex ufficiale mise da parte circa 14 milioni di euro.

    Nel 2010 furono consegnati 170 nuovissimi carri armati Leopard 2A6 HEL, i quali si sommavano ad altri 200 carri armati precedentemente acquistati, tutti dalla Germania.

    La Grecia si ritrovava, nel 2010, con 353 Leopard 2. L’Italia ha circa 200 carri armati simili; la Germania ne possiede 225. Insomma, la Grecia ha un armamento totalmente inutile e fermo a prendere polvere… però ha il miglior armamento dell’Europa.

    Ovviamente la Krauss-Maffei, che produce questi carri armati, ha sempre negato di aver pagato tangenti.

    Sottomarini alla Grecia

    I carri armati per non sono l’unica spesa folla. Stessa storia per 2 sottomarini acquistati dalla Thyssen-Krupp, che li ha prodotti, costati al governo di Atene circa 4 miliardi.

    Nemmeno a dirlo, dopo poco tempo il direttore dei cantieri navali Skaramangas e un collaboratore dell’ex ministro della difesa sono stati arrestati per essere stati corrotti.

    Il bello è che questi sottomarini (Papanikolis U214) sarebbero stati consegnati incompleti e diventerebbero instabili in presenza di mare agitato. Insomma, sono inutili…

    In totale, da inizio 2000, la Grecia acquistò circa 68 miliardi di euro, tutti presi in prestito (ricordiamo che il debito della Grecia è di circa 300 miliardi), per armamenti vari; ovviamente non tutti presi dalla Germania… ma buona parte sì.

    Armi che si riscaldano

    Heckler & Koch è un’azienda tedesca, di Oberndorf am Neckar nel Baden-Württemberg, che ha prodotto uno speciale fucile, il G-36, con il chiaro scopo di utilizzarlo nella lotta al terrorismo.

    Rapporti del 2012, confermati dalla stessa azienda, dicono che l’arma usata in Afghanistan si surriscalda dopo pochi colpi e diventa praticamente inutilizzabile a distanze che superano i 100 metri.

    L’azienda consiglia di lasciar raffreddare l’arma tra le raffiche. Insomma, immaginate il Bundeswehr, la forza armata tedesca, che si trova in un campo di battaglia tra pallottole nemiche, che si deve ricordare di lasciar raffreddare l’arma poiché, in caso contrario, a distanza di 300 metri il colpo devia di 6 metri. In pratica i militari sparano su un palazzo e colpiscono quello accanto.

    Aeroporti grecia

    Sempre Grecia… sempre Germania. Chissà come mai la nazione “più ricca d’Europa” fa affari sempre in quella più povera.

    Siamo ad agosto del 2015 e la tedesca Fraport acquista gli aeroporti di Salonicco, Corfù, Chania (Creta), Cefalonia, Zante, Aktion, Kavala, Rodi, Kos, Samos, Mytilini, Mykonos, Santorini e Skiathos.

    14 aeroporti greci passano nelle mani dei tedeschi per una cifra che si aggira nell’intorno di 1,23 miliardi di euro.

    Teoricamente non c’è nulla di strano in ciò, se non fosse che l’operazione di vendita iniziò un anno prima e fu bloccata da Tsipras che voleva riesaminare il contratto.

    La vendita venne accettata il 13 luglio, quando Tsipras e i vertici europei si chiusero in “conclave” uscendo con l’accordo. In quei giorni si parlò di Tsipras distrutto che avrebbe pronunciato anche la frase “ho questa camicia addosso, volete anche questa”, e della Merkel che infierì.

    Senza prendere le difese dei greci, su cui già più volte mi sono espresso, sicuramente affondare il colpo e “acquistare” gli aeroporti quando hai il tacco della scarpa sulla testa del primo ministro greco non è una scelta di stile.

    E poi… perché proprio la Germania? In quella occasione c’era tutta Europa là riunita, perché proprio Fraport, azienda di Francoforte, ha potuto giocare un ruolo così forte? Non sarebbe stato più corretto mettere quegli aeroporti all’asta?

    Vedremo se salteranno fuori altre news su questo punto…

    Mondiali in Germania nel 2006

    Nel 2006 il Mondiale di calcio fu giocato in Germania; lo sappiamo bene considerando che l’Italia ne è uscita vincitrice.

    Dalle indagini sulla Fifa parrebbe uscito fuori che i tedeschi, per farsi assegnare il Mondiale, abbiano pagato delle tangenti.

    Avrebbero pagato 4 voti decisivi, quelli degli asiatici, per riuscire a uscirne vincitori.

    Pare che fosse stato costituito un fondo da 6,7 milioni dal quale attingevano le persone influenti.

    Ed ecco che ancora una volta i tedeschi avrebbero pagato per vincere qualcosa…

    Landesbank

    In Europa c’è un punto su cui si dibatte oramai da anni ed è quello dell’Unione bancaria, la quale porterebbe potere decisionale alla BCE mallevandola dal carico di ogni Stato.

    La Germania si è sempre opposta a questa unione, chiedendo e ottenendo anche che il controllo sugli istituti europei non fosse in carico della Banca Centrale Europea ma al Meccanismo di vigilanza unico, il quale è sempre sotto la supervisione della BCE ma ha dei diritti e delle competenze uniche, sulle quali nemmeno la BCE può dire nulla.

    L’MVU si compone di un Presidente, da un Vice Presidente, da 4 rappresentanti della Banca centrale europea e dai Rappresentanti delle autorità di vigilanza nazionali.

    Il presidente è Danièle Nouy, francese, e la vice-presidente Sabine Lautenschläger, tedesca.

    Proprio sull’asse franco-tedesco sono stati tolti poteri alla BCE che è governata dall’italiano Mario Draghi e proprio questo MVU ha deciso di lasciare fuori dai controlli le Landesbank.

    Le Landesbank sono delle banche a partecipazione pubblica, dove il primo azionista è sempre la regione di appartenenza. Con i dovuti distinguo, sono simili alle nostre banche popolari.

    Lasciare fuori dai controlli le Landesbank, quasi a non riconoscere il loro status di banca, significa che lo Stato o la regione può iniettare all’interno di queste banche liquidità.

    Una banca in emergenza può essere salvata dallo Stato; mentre nel resto d’Europa, grazie al Bail-in, deciso dal Comitato di risoluzione unico, che vede come presidente il tedesco Elke König, se una banca sta fallendo i primi a pagare sono gli azionisti, poi chi ha obbligazioni, infine i correntisti.

    E guarda un po’… la prima Landesbank a saltare è la HSH NordBank di Amburgo; la quale ha bisogno di sgravarsi dei crediti dubbi derivanti da attività speculative fatte nei cantieri navali tedeschi.

    Per questa banca, considerando che non è sotto la sorveglianza del MVU, la regione, insieme allo Stato, creerà una bad bank la quale si farà carico di questi crediti dubbi.

    L’Europa, nel momento in cui scrivo, pare abbia dato parere informale positivo a questa bad bank.

    L’Italia ha bisogno della stessa Bad Bank, io ne parlai ad aprile del 2013, il governo l’ha richiesta all’Europa oramai 6 mesi fa e l’Europa continua a mettere paletti.

    Il motivo della differenza di trattamento? Le banche italiane che ne hanno bisogno, non per salvarsi come la tedesca HSH NordBank ma per alleggerirsi e prendere slancio, sono sotto la sorveglianza europea quindi è tutto complesso. La tedesca Landesbank invece non è sotto sorveglianza quindi può essere tutto più semplice.

    Tra le altre cose la bad bank italiana sarebbe per la maggiore privata (UniCredit, Intesa San Paolo e MPS), mentre la bad bank tedesca sarebbe pubblica. Quindi si configurerebbero anche aiuti di Stato. Ma questo poco importa all’Europa…

    Però gli stessi europei ebbero da ridire quando il governo Monti costruì i Monti Bond, non aiuti di Stato ma obbligazioni che rendevano quasi il 10% allo Stato italiano; così dannosi che Monte dei Paschi di Siena li prese nel momento del bisogno e li rimborso interamente subito dopo.

    Infine c’è da riportare quanto detto da Zingales:

    Nel 2008, quando si scoprì che le Landesbanken erano imbottite di mutui subprime americani, il governo di Berlino intervenne a salvarle con uno stanziamento di 500 miliardi di euro a spese dei contribuenti. Nel 2010, quando le banche tedesche erano molto esposte – per qualcosa come 535 miliardi di euro – verso i titoli di Stato di Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna, i contribuenti europei e la Bce diedero una mano a riportare a casa buona parte di quel denaro. La minaccia più seria per i contribuenti tedeschi non è la dissipatezza del sud Europa, ma le banche teutoniche

    Insomma, qui non parliamo di aiuti di Stato, parliamo di molto di più… parliamo di furbate alla tedesca.

    Deutsche Bank e scandalo Libor

    Continuiamo a parlare di banche, perché proprio sulla tematica economica e finanziaria la Germania ha innalzato il suo potere.

    Avete già dimenticato lo scandalo Libor? Eppure sono passati pochi mesi.

    Ricapitoliamo: Royal Bank of Scotland, HSBC, Deutsche Bank, JP Morgan Bank e Citibank si mettono d’accordo per riuscire a modificare a proprio piacimento i valori di materie prime, come l’oro, e di variazioni di valore delle monete (del Forex), ovviamente al fine di fare un utile.

    Una bella furbata all’italiana, eppure di italiani non ce n’erano in mezzo.

    Benché la maggior parte delle banche fossero americane e britanniche, comunque la presenza di Deutsche Bank non poteva mancare…

    La questione è andata avanti con la corazzata Deutsche Bank che lancia profit warning (soprattutto a causa della multa da 2,5 miliardi che ha deciso di pagare), dichiara un buco di 6 miliardi nei conti e chiede aiuto alla Germania e all’Europa… cosa succederà?

    Come ha fatto la principale banca tedesca a fare 6 miliardi di buco? Non erano loro la nazione iper organizzata e funzionante?

    Attendiamo per vedere come la Germania riuscirà a dare aiuti di Stato aggirando qualsiasi tipo di controllo… tanto succederà.

    CommerzBank

    Vogliamo rimanere sulle banche?

    Parliamo di CommerzBank che aggirando i limiti imposti contro l’Iran avrebbe fatto affari con loro e potrebbe ricevere una multa da 1,2 miliardi di dollari da parte degli USA.

    Altra furbata? Vedremo come andrà…

    Volkswagen

    C’è realmente bisogno di parlarne?

    Sì, perché questo articolo potrebbe essere letto tra anni ed è bene non dimenticare.

    La Volkswagen, non riuscendo a creare dei motori in grado di rispettare le regole europee di emissione, hanno messo un software all’interno della centralina e una sonda nel tubo di scappamento. Così facendo l’auto capisce quando è sotto test e solo in quel caso modifica la mappatura così da emettere meno gas inquinanti.

    Uno scandalo a livello mondiale, tirato fuori dall’America (che ha comunque i propri interessi nel farlo) e che ha coinvolto la più grande casa automobilistica mondiale.

    Questo è il più grande scandalo europeo senza dubbio, superando di gran lunga quello della Siemens.

    Pare che il governo sapesse, ma ovviamente il tutto è stato subito smentito…

    I tedeschi, quelli precisi e puntuali, quelli affidabili hanno fatto una furbata per aggirare un problema.

    Conclusioni

    Anche se mi rendo conto che lo sembra, questa non vuole essere un’invettiva contro i tedeschi. Ovviamente in Germania, come in qualsiasi altra parte del mondo, ci sono le mele marce e ci sono i lavoratori corretti.

    Ciò che ho voluto sottolineare con questo articolo è come l’ammirazione che gli italiani abbiamo verso l’estero, spesso, è figlio di cattive visioni.

    L’Italia è una bella Nazione ed è ricca, di risorse e di finanze; bisogna solo organizzarsi e riuscire a far funzionare tutto.

    Quello che realmente hanno i tedeschi più di noi, da esperienza personale, è il senso civico e la mancanza di burocrazia. Se anche in Italia riuscissimo ad abbattere la burocrazia e riuscissimo a essere meno furbi con gli altri, magari riuscendo anche a sfruttare il sud che offre energia, risorse prezione e turismo, sono sicuro che l’Italia non avrebbe nulla da invidiare né alla Germania né a nessun altro.

    Infine servirebbe l’Europa come Stato, possibilmente forte, in grado di parlare al pari con USA e Cina. Servirebbe quello Stato Europeo che oggi non esiste.

    Utopia?

  • L’Europa non esiste (per ora)…

    L’Europa non esiste (per ora)…

    Esiste un continente chiamato Europa, nel quale tanti Stati hanno deciso di collaborare per il bene comune.

    In questo continente è nata con il tempo una comunità europea, una moneta unica, una banca centrale e tante regole uniformi. Regole e istituzioni sempre accettate e firmate da tutti.

    È successo che gli Stati inizialmente erano pochi, si ritrovarono a Roma e iniziarono un percorso, poi se ne aggiunsero altri che con il tempo accettarono pro e contro di questa alleanza.

    È successo che arrivò il primo vero ostacolo, una crisi, e oggi l’Europa è in un punto morto… Esiste sempre quell’alleanza, esiste sempre quella comunità ma non esiste una vera e propria Europa poiché gli Stati pensano, ognuno, di applicare una propria ricetta per risolvere un problema.

    Di cosa sto parlando? Semplice: di creare gli europei. Massimo D’Azeglio, dopo l’unità d’Italia avrebbe detto: “s’è fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Uso il condizionale poiché alcuni storici hanno smentito la paternità di tale frase, ma anche se non fosse stata mai pronunciata, comunque si presta benissimo alla condizione attuale dell’Europa:

    Abbiamo fatto l’Europa, ora bisogna fare gli europei

    Perché, benché se ne dica, gli europei continuano a essere e sentirsi italiani, tedeschi, francesi, inglesi, ecc.

    Gli stessi politici e governi non si sentono europei, non stupisce quindi che in Francia alle ultime europee abbia vinto la Le Pen, in Inghilterra Farage e in tanti altre nazioni gruppi o partiti anti-euro.

    Non potrebbe che essere così, poiché il patriottismo ha la meglio quando l’Europa non riesce a prendere decisioni in merito a problemi reali che affliggono le singole nazioni.

    Giusto per fare qualche esempio, prendiamo il caso della Russia che dichiara guerra all’Ucraina. Di base la Russia non accetterà mai che questa Ucraina sia filo europea perché il Cremlino perderebbe importanti sbocchi sul Mar Nero, oltre a importanti viadotti per il trasporto del proprio gas in Europa e al fatto che in base all’accordo Nato l’America piazzerebbe subito armamenti ai confini russi. L’Ucraina, quindi, nei piani di Putin, non può essere europea. Per questo motivo prima ha “annesso” la Crimea e ora cerca di togliere altri pezzi importanti alla nazione “rivale”.

    In questo contesto esiste l’America che ha interesse, sia storico che attuale, di zittire i russi… se non altro per vendere essa stessa il gas agli europei, e infatti grandi progetti per gasdotti sono nati e hanno preso il via i lavori, oltre ad accordi bilaterali.

    In tutto ciò c’è l’Europa in mezzo, la quale però non si sposta né da un lato né dall’altro con il risultato che entrambe le fazioni in gioco stanno perdendo la pazienza.

    Il motivo per cui l’Europa è ferma? Semplice: interessi contrari. Infatti da un lato c’è la Germania e l’Italia che con la Russia hanno stretto grandi accordi. I tedeschi la maggior parte del proprio approvvigionamento di gas lo prendono proprio da Mosca, ENI (azienda statale), invece ha accordi strettissimi con Gazprom, azienda statale russa. Inoltre noi, per avere la classica posizione a metà, abbiamo anche importanti accordi con gli americani.

    Dall’altro lato c’è la Francia, la Spagna e l’Inghilterra che vedono nell’alleanza con Obama una ricca possibilità per diventare il crocevia dello shale gas americano.

    In questo contesto, al quale si aggiunge una parvenza di diplomazia e di buona condotta, con il tentativo di non scontentare nessuno, l’Europa non potrà mai essere unita.

    Prendiamo un altro esempio a noi caro: l’immigrazione. Oggi questa è una problematica di quelle nazioni che hanno dei confini esposti con l’extraeuropa (Italia, Croazia e Spagna) su tutti. La Germania non ha confini esposti, quindi quanto volete interessi ai tedeschi dell’immigrazione? Non è un caso che da Berlino (e da Bruxelles) ripetano come un mantra:

    Non è un problema che ci interessa direttamente, finanziamo ma lasciateci fuori dai giochi

    Però così non può funzionare e l’Europa è divisa su un altro punto.

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    Terzo e ultimo esempio è quello dell’economia: la Germania in questo momento sta pagando interessi bassissimi per avere soldi sul mercato principale dei bond, di contro ci sono le nazioni periferiche che ingabbiate in politiche restrittive e senza sviluppo stanno pagando un prezzo altissimo, soprattutto sugli stessi interessi al debito pubblico. I PIIGS stanno chiedendo a gran voce gli Eurobond ma la Germania da quel l’orecchio non ci sente.

    E perché dovrebbe? Con le obbligazioni emesse dall’Europa si avrebbe una media di tutto il debito pubblico di ogni nazione. Verosimilmente il ranking di queste nuove emissioni sarebbe A o al massimo AA, significa pagare almeno l’1% su titoli di 10 anni, oggi la Germania praticamente non paga interessi. Perché dovrebbe fare questo cambio?

    In questo caso si avvantaggerebbe la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l’Italia, rimarrebbe invariata la situazione per la Francia e ci potrebbero perdere nazioni virtuose come quelle del nord. Quest’ultime e la Germania accetteranno gli eurobond solo in caso di peggioramento grave di tutta l’economia europea, ben peggio di quella attuale, oppure se si crea una bilancia interna così da far pagare comunque la differenza alle altre nazioni. Una sorta di resa dei conti interni, in caso contrario gli stati del nord, Germania in testa, mai accetterà le obbligazioni europee.

    Eppure il mercato ha parlato chiaramente a metà ottobre: la Grecia ha chiesto di uscire dal controllo della Troika e le borse sono venute giù in tutto il mondo. Il messaggio è chiaro: in questo momento, con il controllo della Troika (BCE, Comunità Europea e Fondo Monetario Internazionale) la Grecia è praticamente commissariata e il suo debito è garantito dall’ESM (una scappatoia per avere comunque degli eurobond senza averli), se la Grecia uscisse veramente da questo controllo sarebbe di nuovo sola e gli investitori non vogliono correre il rischio di prestare nuovamente soldi agli hellenici senza controllo.

    Insomma, il mercato ha già detto che gli eurobond sono meglio dei bond di ogni singolo paese, soprattutto là dove il debito è in pericolo.

    Riuscirà la Germania a rifiutare ancora per molto questo strumento?

    Come fare per uscire da questo punto morto in cui si è infilata l’Europa? Per come la vedo io ci sono due possibili strade:

    1. Distruggendo l’Europa e l’Euro (inteso come unità finanziaria e non come moneta);
    2. Uniformando l’Europa e creando un vero Stato federale, così come sono gli USA.

    Distruggere l’Europa sarebbe oggi un salto nel vuoto e potrebbe anche significare sviluppare guerre, non combattute con armi a fuoco ma con crisi finanziarie che si avvitano su sé stesse. Non c’è peggior guerra di quella che mette in ginocchio la popolazione, lasciandola senza cibo.

    E poi, in un momento in cui si affacciano sul mercato mondiale dei big, possono le varie nazioni sedersi al tavolo da sole? Mettiamo un tavolo con USA, Cina e Giappone… meglio sedersi con il cappello dell’Europa o con quello dell’Italia? Naturalmente meglio con quello dell’Europa, saremmo presi sul serio perché rappresenteremmo milioni di abitanti e l’economia più grossa al mondo. Con il cappello dell’Italia saremmo solo un piccolo paese indebitato, con soli 60 milioni di abitanti (un gattino insomma).

    Ecco il grafico di ciò che vale l’Italia in quel tavolo, siamo ottavi:

    Nazioni per PIL
    Nazioni classificati per PIL

    Però ci si può sedere a quel tavolo solo con una vera unità, e questo è il secondo punto. A rappresentare l’Europa dovrebbe essere un “Obama” europeo e non la Merkel, la quale è stata votata dai soli tedeschi e non può (e non deve) rappresentare tutti gli europei.

    Ed ecco invece raggruppando le nazioni europee e presentandoci come Europa (in entrambi i grafici siamo la fetta nera):

    UE nella classifica per PIL
    Unione Europea nella classifica per PIL

    Insomma, per come la vedo io, considerando che indietro non si torna e la Lira non la vedremo più, bisogna andare avanti e velocemente, cedendo sovranità a una vero Stato federale costituito da piccole nazioni. Come succede in Germania, negli USA o nella Svizzera con i cantoni. Le leggi federali dovrebbero essere uguali in tutto il continente, a partire dalle leggi fiscali, con nessuna differenza tra le tasse pagate in Francia e quelle pagate in Italia o in Irlanda.

    I fronti e l’immigrazione a quel punto sarebbe su confini europei e non più italiani, sarebbe un diretto problema dell’Europa; così come lo sviluppo economico dell’intero continente non sarebbe più delegato a ogni governo ma gestito da un’unico parlamento europeo, un vero parlamento, con potere di fare e non solo di blaterare.

    Poi, ovviamente, ogni nazione ha caratteristiche proprie e le leggi minori dovrebbero essere fatte dagli Stati della federazione. Sarebbe inutile che una legge italiana che protegga l’Etna (giusto per fare un esempio) sia valida anche in Danimarca. Così come sarebbe deleterio se noi dovessimo applicare leggi adatte ai paesi del nord.

  • Maria Carmela Lanzetta e Matteo Renzi

    Maria Carmela Lanzetta e Matteo Renzi

    Voglio partire così, con lo striscione che alcuni cittadini di Monasterace, piccolo centro in provincia di Reggio Calabria, hanno dedicato al loro ancora sindaco Maria Carmela Lanzetta. Lo striscione recita “Sindaco ridacci piazza e dignità”.

    Matteo Renzi non lo sa, ma una parte del suo governo nasce il 28 marzo 2012, proprio a Monasterace, e con degli spari di pistola un sindaco diventò ministro.

    Grande solidarietà per una persona che subì un’intimidazione mafiosa, e tra le altre cose gli spari sulla propria vettura furono il secondo attacco, poiché il primo fu fatto qualche mese prima quando qualcuno le bruciò la farmacia di famiglia. Azioni ovviamente da condannare e da parte mia, così come da parte del 90% dei monasteracesi c’è solidarietà per la vicenda.

    Qui, proprio su quegli spari, però, inizia una carriera politica brillante per la dottoressa e nefasta per il paese da lei guidato.

    Prima di addentrarmi ancora nel racconto voglio dire che sono di Monasterace, non sono mafioso, non ho mai avuto nulla a che fare con persone dalla dubbia morale e che sono fiero di essere monasteracese, ma oggi non festeggio per la nomina di Maria Carmela Lanzetta a ministro degli affari regionali.

    Il motivo è semplice: la Lanzetta quel posto non lo meritava, affatto, il suo unico merito è di aver pestato qualche piede a qualche mafioso (chissà se volontariamente) e poi aver subito intimidazioni. Stop. Come amministratore è stata un disastro, non è riuscita ad amministrare un paesino di 3.000 anime e proprio per questo non penso sarà in grado di guidare l’Italia.

    Conoscevo Maria Carmela Lanzetta come farmacista del paese in cui vivevo, da quel pochissimo che avevo avuto a che fare con lei pensavo fosse una brava persona (e lo penso ancora) e nel 2006, quando si candidò e vinse la prima volta le elezioni, anche con il mio voto, fui solo contento. Finalmente il paese avrebbe avuto alla guida una persona che lo amava e che ci sapeva fare, questa era la mia idea.

    Idea che cambiai pochi mesi dopo, quando nel negozio di mio padre (edicolante) ebbi uno scambio di opinioni con l’allora sindaco. La questione verteva sui rifiuti, sul fatto che alcuni incivili versavano nel fiumiciattolo del paese rifiuti ingombranti (frigoriferi, materassi, ecc) e che questo tipo di attività andava avanti da qualche tempo. La mia idea, proposta alla Lanzetta, fu quella di mettere delle telecamere sulla strada che arriva a tale fiumiciattolo (sono due strade, bastavano 2 telecamere) e poi qualcuna anche nel punto dove venivano gettati i rifiuti. Io ingenuo pensavo fosse semplice capire chi era l’incivile, così da richiamarlo e fargli pagare i danni.

    La risposta del sindaco mi lasciò basito:

    così poi sparano alla telecamera come hanno fatto a Riace

    Riace è un paesino vicino Monasterace, famoso per i bronzi, e in tal paese è successo che alcuni vandali hanno sparato a un autovelox per evitare che continuasse a stampare multe. Il sindaco di tale paese, per nulla intimorito, rimise l’autovelox e una telecamera ad accompagnarlo. Nessuno sparò più a tale dispositivo ma fu poi spento da una sentenza che diceva fosse irregolare.

    Torniamo però al sindaco Lanzetta, al quale rincalzai:

    beh, se ne piazziamo più di una dovranno sparare a tutte le telecamere contemporaneamente

    e la sua controrisposta mi lasciò ancora più basito:

    e cosa risolviamo? Vediamo Tizio che getta la propria spazzatura là vicino

    Tizio, a cui si riferiva il sindaco era un povero disgraziato che aveva raccolto qualche voto per il sindaco stesso e che ingenuamente gettava là, vivendo nelle vicinanze, qualche rifiuto proveniente dal proprio orto, quindi nel 90% dei casi robaccia organica, quindi non nociva.

    Insomma, il sindaco, dopo aver visto il dito, si fermò a questo per non vedere la luna. Tra le altre cose dimostrando di essere avvezza, suo malgrado, al comportamento mafioso in considerazione del fatto che questo si basa sulla tutela di pochi elementi ai danni del collettivo. Attenzione, non sto dicendo che la dottoressa fosse mafiosa, anzi, sto dicendo però che in quell’occasione il suo modo di agire e di rispondere somigliava tanto a quanto potesse fare qualcuno con interessi personali.

    Ecco, in quel momento io pensai che il mio voto era stato buttato, proprio in quel torrente.

    Durante il suo mandato io spostai la residenza quindi nel 2011, quando si rivotò per il sindaco, io non avevo più diritto. Ma come me tanti monasteracesi avevano capito che il voto era stato gettato nel torrente, infatti nel 2006 la Lanzetta fu eletta con il 62% dei voti, nel 2011 con il 35% e con solo 51 voti di scarto.

    Seconda elezione il 15 maggio 2011 e fino a quel momento, eccetto il fatto che tanti cittadini avevano cambiato idea, nulla di strano.

    Come già detto il 28 marzo 2012 l’attentato sulla vettura del sindaco Lanzetta che apre le porte al ministero. La solidarietà arriva da tutti, indistintamente, ma è il PD a fare di più. Vengono a Monasterace (li elenco in ordine sparso) Pierluigi Bersani

    Bersani e Lanzetta
    Pierluigi Bersani e Maria Carmela Lanzetta

    Rosy Bindi

    Maria Carmela Lanzetta con Rosy Bindi
    Maria Carmela Lanzetta con Rosy Bindi

    Elsa Fornero (notare la somiglianza tra le due – nota di colore)

    Maria Lanzetta con Elsa Fornero
    Maria Carmerla Lanzetta a tavolo con Elsa Fornero

    La Camusso

    Camusso e Lanzetta
    La Lanzetta con la Camusso

    Insomma, il sindaco Lanzetta rientra nell’elite che conta del Partito Democratico e proprio in questi incontri allaccia rapporti. Tutti i politici del PD vanno a Monasterace per farsi pubblicità e portare la propria solidarietà.

    E la Lanzetta per fortemente tenere su di sé l’appellativo di “Sindaco che combatte la Mafia“, oppure “Miss anti-mafia“, ecc, inizia a far credere al mondo intero che Monasterace sia il bronx d’Italia, la feccia, il posto di non ritorno.

    I media, soprattutto quelli di sinistra (come Il Fatto quotidiano che fa una vera e propria campagna politica), si buttano a capofitto sulla vicenda, difendendo il sindaco buono dalla popolazione cattiva, dalla mafia, da quel paese che agli occhi di tutti è diventato il vivaio di ndranghetisti, mafiosi, camorristi e chi più ne ha più ne metta.

    Anche il Giornale, quotidiano per cui lavoro, decide di fare un piccolo pezzo sulla questione. Intervengono anche le Iene che fanno un servizio.

    Da tutta Italia piove fango che seppellisce il paese e fa emergere l’eroe e ovviamente il PD non può che essere contento di tutto ciò.

    Il paese, guidato da Maria Carmela Lanzetta, è distrutto in quanto a fama, eppure lei sorride, poiché grazie a ciò è riuscita a mettere naso a Palazzo. Per un lungo periodo, cercando Monasterace su Google, gli unici risultati erano le dichiarazioni del sindaco in cui si accusavano i cittadini di complicità con la mafia.

    Naturalmente, come ogni posto del mondo, Monasterace ha le proprie mele marce ma il 99% della popolazione paga regolarmente le tasse, fa il proprio lavoro di bravo cittadino e nulla ha a che fare con la Ndrangheta e con le ndrine (le famiglie mafiose). Ma questo al sindaco non interessa, questa è una verità da nascondere.

    Ecco perché un gruppo di cittadini decide di issare questo striscione su una casa abbandonata nel paese.

    Striscione contro Maria Carmela Lanzetta
    Lo striscione issato da alcuni cittadini di Monasterace contro Maria Carmela Lanzetta

    Ecco perché la popolazione chiede nuovamente dignità.

    Ma lo striscione chiede anche la piazza, e quella scritta ha un duplice significato poiché da una parte significa

    fatti da parte, ridacci la piazza, ridai la possibilità di scegliere di nuovo

    da un altro punto di vista però significa veramente ridacci la piazza.

    Sì, perché il bravo amministratore Lanzetta, che ricordiamo da domani sarà ministro degli Affari regionali, è da sempre stato impegnato nell’ambito culturale (ha trascorsi nella Proloco del Paese e si è sempre impegnata per portare la cultura a questi animali dei Monasteracesi, ha speso fior fiori di quattrini pubblici per organizzare convention e tavole rotonde per la Magna Grecia, insomma, è sempre stata attiva per fare cultura e discutere di cultura) e proprio per questa attività, per avere una posto in grado di ospitare eventi culturalmente interessanti, ha deciso che la piazzetta del paese, fatta su due livelli, non andava bene e che doveva essere ridisegnata.

    Senza avere soldi in cassa, con i lavori bloccati dal demanio pubblico (perché la piazzetta fu fatta negli anni ’70 senza badare tanto all’attenzione del mare, praticamente direttamente sulla spiaggia), decise di buttare giù la vecchia piazza per crearne una nuova. Dopo aver buttato giù tutto ovviamente i lavori si son fermati e oggi la piazza del paese, in pieno centro, è un “lavori in corso” con l’erbaccia che la sta coprendo e non se ne vede una via d’uscita.

    Questi i lavori previsti per la piazza:

    piazza monasterace
    La piazza di Monasterace come doveva essere

    Ed ecco come si presenta oggi:

    La piazza di Monasterace con i lavori in corso
    La piazza di Monasterace dopo la distruzione dell’amministrazione Lanzetta

    Ma il lavoro di un amministrazione non si vede certo da una piazza. Si vede da come amministra i beni del paese, da come dà i servizi principali.

    Ecco, appunto, i servizi principali: a Monasterace non era mai successo che i cassonetti della spazzatura fossero colmi, che i sacchetti giacessero per terra. Nell’amministrazione Lanzetta è successo anche questo.

    La spazzatura di Monasterace
    La spazzatura di Monasterace va a fuoco dopo che per settimane non è stata raccolta

    Anche la seguente è vera ma purtroppo è stato fatto un fotomontaggio sopra. Comunque si tratta di una foto vera alla base, con i pompieri che spengono un cumulo di rifiuti.

    La spazzatura di Monasterace
    La spazzatura a Monasterace, purtroppo è stato fatto un fotomontaggio ma alla base la spazzatura e i pompieri son veri

    Va bene, si vede dallo spreco di risorse… ecco, il sindaco di Monasterace, dopo l’attentato, e dopo le dichiarazioni date agli amici del PD, ha reso il paese militarizzato. Ogni notte in giro per Monasterace, per parecchi mesi, giravano 3 voltanti delle forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri), più due volanti erano fisse davanti casa sua, a fare la guardia.

    Per carità, era un organo dello Stato che era stato attaccato, era giustissimo darle sicurezza, e penso che era corretto dare un segno, ma forse 5 vetture fisse erano un po’ tantine… direi che era un bello spreco.

    Un sindaco si fa valere quando riesce a lottare per il proprio paese e far arrivare soldi così da fare strutture e opere che possano attrarre nuovi soldi. Ecco, Monasterace ha il più grande mosaico della magna grecia, è stato ritrovato poco tempo fa e i soldi non sono arrivati dai beni culturali ma dai bambini di alcune scuole nel vibonese che hanno deciso di pagare gli scavi. Eppure i soldi ci sono stati, una pioggia di soldi:

    soldi in calabria
    Articolo di giornale dove si mette in evidenza come arriveranno soldi in 58 comuni della Calabria

    Ma l’amministrazione comunale a Monasterace non è riuscita a fare dei progetti seri (come affermato da Mario Caligiuri, assessore alla Cultura in Calabria), nonostante l’enorme ricchezza posseduta, per mantenere in vita la storia e i ritrovamenti.

    Proprio per i soldi non arrivati, che servivano per proteggere ciò che era stato trovato, una mareggiata ha ricoperto il lavoro fatto dagli archeologi pagati dai bambini, oltre a fare ciò al tempio…

    Tempio di Monasterace
    Il tempio (o l’ormai ex) di Monasterace

    Inoltre, sempre sui soldi amministrati, il paese sotto la guida della Lanzetta è finita al dissesto finanziario, costringendo i cittadini a pagare il massimo delle tasse.

    Dissesto finanziario Monasterace
    Un articolo contro la Lanzetta sul dissesto di Monasterace

    Eppure, come si legge anche nell’articolo, un mandato intero più tre anni del secondo, 7 anni in totale dovrebbe essere sufficienti per mettere in sicurezza le finanze di un paesino di 3.000 abitanti. No, non è così, e la colpa, nemmeno a dirlo, è della mafia.

    E sul fatto che chi l’ha votata come sindaco poi non la voleva più come guida, ci sono anche le elezioni primarie del PD 2012, dove il sindaco appoggia Bersani e quest’ultimo che nel resto d’Italia prende il 68% dei voti, a Monasterace prende meno del 20, il resto va a Renzi.

    Nelle primarie del 2013 invece Maria Carmela Lanzetta sostiene Pippo Civati, e questo non supera il 10%, mentre Renzi fa il pieno (questa volta in linea con i risultati italiani).

    Infatti la nomina di ieri non viene presa bene da Civati, che non le manda a dire.

    Civati e la lanzetta
    Civati sulla Lanzetta nel governo Renzi

    Dimostrando come Maria Carmela Lanzetta, per fame di potere, non ci pensa due volte a cambiare bandiera.

    Ovviamente a Monasterace non tutti sono stati a guardare, ci sono stati anche pareri contrari.

    Degrado Lanzetta
    Un articolo contro la Lanzetta e il degrado generato

    Ma purtroppo chi scriveva contro non aveva la cassa di risonanza su cui poteva puntare il sindaco.

    Ci prova anche la minoranza nel paese, ma con scarsissimi risultati.

    Cesare de Leo e Maria Carmela Lanzetta
    Cesare de Leo, capo minoranza a Monasterace, su Maria Carmela Lanzetta

    Alla fine il sindaco si dimette per contrasti con la propria giunta e in particolare per il fatto che un suo collaboratore, uno dei più stretti, vota per mettersi come parte civile in un processo contro le cosche.

    Maria Carmela Lanzetta ha continuato a partecipare a tavole rotonde e a portare in giro la propria esperienza fino a ieri, quando il nuovo premier l’ha nominata ministro nel primo governo Renzi.

    E pensare, Matteo caro, che per il ministero della Giustizia si era vociferato di Nicola Gratteri, uno che nella locride la Ndrangheta la combatte sul serio… quella sarebbe stata una giusta scelta. Lui, Gratteri, che saprebbe benissimo cosa serve per combattere la Ndrangheta e le mafie, non Lanzetta, non lei che sa solo parlare delle mafie. Chissà che magari un domani non esca la notizia che Renzi lo chiamò e lui, sapendo ci fosse la Lanzetta, ha gentilmente rifiutato.

    In definitiva, penso che sia una brava persona, sono solidale con lei per ciò che le è successo e condanno le intimidazioni che ha ricevuto. Allo stesso tempo però so bene che come amministratore non vale un soldo bucato e che come ministro non avrà le carte in regola per dare il proprio contributo.

    Visto che non ha saputo gestire un paesino di 3.000 abitanti, che fino a oggi è la sua unica esperienza politica, mi chiedo come possa fare a gestire una nazione e allo stesso tempo Matteo Renzi, per me, ha fatto una scelta sbagliatissima, che dopo l’Italicum su cui ho già parlato, mi fa pensare che il nuovo premier non sia così sveglio come vuol far credere.

    Comunque, vedremo cosa succederà…

    (per le foto ringrazio Occupy Monasterace su Facebook, non so chi sia ma mi è stato utilissimo)

  • Italicum di Matteo Renzi

    Italicum di Matteo Renzi

    Matteo Renzi sicuramente ha fatto un grande lavoro: è riuscito a dare uno straccio di legge elettorale a questo paese, dopo 8 anni di tentativi (il porcellum di Calderoli risale a dicembre 2005).

    Si tratta di un gesto da lodare, se non fosse che questo sistema risponde all’incostituzionalità della vecchia legge, modificando i punti critici, ma all’atto pratico è un altro attentato alla democrazia.

    Andiamo con ordine e vediamo cosa dice la nuova proposta Italicum che, ricordiamo, è stata proposta da Renzi dopo un consulto con Silvio Berlusconi.

    Doppio turno

    Se nessun partito o lista raggiunge il 35% dei voti allora andrà in scena un doppio turno con ballottaggio tra i due partiti o liste che hanno ricevuto più voti, da svolgere 2 settimane dopo il primo voto.

    I partiti o le liste che non hanno raggiunto i ballottaggi legittimamente non possono unirsi a uno dei protagonisti del voto, quindi le coalizioni, tra i due voti, rimangono le medesime.

    Premio di maggioranza

    Proprio sul premio di maggioranza era caduto il Porcellum poiché questo veniva assegnato arbitrariamente al vincitore, senza che quest’ultimo avesse realmente il diritto a questo premio.

    Il sindaco di Firenze ha rimodellato tale punto per riuscire comunque a dare governabilità allo schieramento vincente, però senza “infastidire” i magistrati.

    Il premio di maggioranza del 18% verrebbe assegnato alla lista che nel primo turno ha superato il 35% o, in alternativa, alla vincente del ballottaggio.

    Liste dei candidati e collegi plurinominali

    Anche con la proposta del duo Renzi/Berlusconi, così come con il Porcellum di Calderoli (su regia sempre di Berlusconi), le liste dei nomi sono bloccate quindi l’elettore non sceglierà il nome del candidato ma dovrà sbarrare semplicemente il simbolo del partito che avrà deciso di votare.

    Ogni seggio plurinominale avrà, per ogni partito, un minimo di 3 e un massimo di 6 nomi assegnati. Inoltre il candidato concorrerà solo in un seggio e non potrà essere presente altrove.

    Il 50% dei candidati dovranno essere donne e il restante 50% uomini.

    Sbarramento

    12% per le coalizioni, le quali in determinati territori dovranno seguire delle regole per le minoranze linguistiche e/o per altre condizioni.

    8% per i partiti che correranno da soli.

    Seggi

    Il partito o la coalizione che vincerà al primo turno, quindi superando il 35%, avrà al massimo 340 seggi. I restanti 277 verranno spartiti tra i partiti di minoranza.

    In caso di ballottaggio, il partito o la lista che risulterà vincente avrà diritto a 327 seggi. I restanti 290 verranno spartiti tra la minoranza.

    Senato

    Con la riforma e il superamento del bicameralismo perfetto il Senato passerà da organo elettivo a Camera delle autonomie, con l’eliminazione dell’elezione diretta.

    Però, in considerazione del fatto che eliminare il Senato così come è oggi non sarà una cosa semplice, nella legge elettorale è stata inserita una clausula che permette a Palazzo Madama di avere lo stesso sistema di voto della Camera dei Deputati.

    Comunque, anche qualora dovessero arrivare a essere votati, i Senatori dovrebbero diventare Camera delle autonomie subito dopo e quindi i parlamentari diminuire da 945 a 630.

    Considerazioni

    Ed eccoci alle considerazioni su questa proposta di legge elettorale. Andiamo con ordine con i punti così come elencati e valutiamoli uno ad uno.

    Per il doppio turno e il ballottaggio non si può dire che “finalmente”, così chi avesse votato per un partito che non ha superato lo sbarramento non si sentirà “non rappresentato” ma avrà il diritto di scegliere il partito o la lista che a quel punto, molto probabilmente, considererà la “meno peggio”.

    Io stesso alle ultime elezioni ho votato per un partito che, pur avendo, secondo me, delle belle idee, purtroppo non ha superato lo sbarramento e quindi io oggi mi sento non rappresentato da questo governo e da questo parlamento.

    Non siamo pochi in queste condizioni poiché le liste e i partiti che non sono arrivati alla Camera dei deputati hanno raccolto il 7,22% dei voti e al Senato il 9,25%. Significa che su 50.449.979 di persone aventi diritto al voto alla Camera, ben 3.642.000 non sono rappresentati e al Senato, dove a causa dello sbarramento più alto la situazione è più tragica, su 42.270.824 ben 3.910.000 non sono rappresentati. Insomma, è una democrazia quantomeno parziale, magari queste (quasi) 4 milioni di persone, con il doppio turno, avrebbero avuto la possibilità di esprimere comunque una scelta nel ballottaggio.

    In definitiva, su doppio turno e ballottaggio, per come la vedo io, 1-0 per il duo Berlusconi/Renzi.

    Passiamo quindi al premio di maggioranza: è corretto e sacrosanto dare la possibilità a chi vince le elezioni di poter governare senza intoppi, quindi fare in modo che, in caso di scarto minimo, quindi con la possibilità che un governo si presenti senza numeri, un premio di maggioranza permetta la stabilità dello stesso.

    Il punto è che il premio di maggioranza del 18% è un po’ tanto. In pratica al vincitore è come se venissero sommati anche i seggi e i voti del secondo classificato. E poi, come abbiamo visto, alla Camera dei deputati, il 7,22% dei votanti si è ritrovato senza una rappresentanza. Vero, ci sono anche gli astenuti e i non votanti, ma il 18% dei seggi è un pochino troppo secondo chi scrive.

    Quindi sul punto premio di maggioranza, benché l’iniziativa sia lodevole e grazie al ballottaggio questo premio diventa regolare, comunque ritengo che questo non possa essere un punto assegnato al duo BR (Berlusconi/Renzi), quindi siamo su un parziale di 2-1 contro i detrattori.

    Passiamo alle liste dei candidati e ai collegi plurinominali. Su questo punto tanto è stata criticata la Legge Calderoli così come la legge mattarellum, gli italiani vogliono tornare a esprimere il loro voto e la loro preferenza su un nome.

    Votare solo un simbolo e poi decidere a tavolino quali sono i deputati non è democrazia. Facciamo un esempio concreto per essere chiari: il 21,5% degli italiani all’ultima elezione hanno votato il PdL e addirittura il 30% per la coalizione con Berlusconi presidente. Di queste quasi 10 milioni di persone, quante hanno votato PdL per avere Berlusconi leader di governo? Quante hanno considerato tutto ciò che era intorno a Berlusconi? Oggi, se io avessi votato Berlusconi, sarei molto incazzato poiché avrei dato un voto a un partito che a distanza di un anno (nemmeno compiuto) non esiste più. Il mio eventuale voto al PdL avrebbe permesso di far entrare nel parlamento gli attuali Nuovo CentroDestra, che io non ho minimamente votato, i quali da costola del PdL hanno fatto sì che il mio voto che valeva per 97 seggi oggi vale per 67, in pratica un terzo in meno. Il mio voto, anziché prendere la strada di un partito unito che avrebbe dovuto fare i miei interessi, sarebbe andato a un partito a me sconosciuto, NCD (appunto) e il restante sarebbe andato a Forza Italia, che non è il partito da me votato.

    Più o meno sarebbe stato lo stesso discorso votando qualsiasi altro partito perché in Italia vogliamo due soli grandi partiti, almeno alle elezioni, e poi durante i 5 anni successivi questi si disintegrano fino a formarne 200… e anche in questo caso succederà, come sta già succedendo, e il bello è che nessuno ha votato quelle persone che si staccano e creano nuovi poli politici, nessuno li ha direttamente o indirettamente voluti, se non gli amici politici che speravano di avere dei compagni fedeli.

    Insomma, questa è democrazia? Dare un voto per avere un leader e avere proprio lui in mente per poi ritrovarsi con il PD vincente ma anziché spedire Bersani al governo, per il quale si è votato a sinistra, ritrovarsi Letta, con un programma totalmente suo e governato da Renzi; chi ha votato Berlusconi si è ritrovato con Alfano vice premier e chi ha votato per Grillo si è ritrovato con Vito Crimi (a proposito, che fine ha fatto?). Insomma, il quasi 90% del popolo ha votato per gente che nemmeno conosceva.

    Non è democrazia e ciò rimarrà intatto con la nuova legge elettorale. Non ci piace, un punto ai detrattori e siamo sul 2 a 2.

    Siamo quindi a quello che io reputo il punto più deludente e cioè lo sbarramento. Se hai letto attentamente l’articolo sin qui ti sarai reso conto che ho votato per un partito che non l’ha superato e per l’amore verso la stabilità politica me ne sono fatto anche una ragione, è impossibile avere 100 partitini piccoli in parlamento, significa non approvare nulla e giocare a fare le alleanze. Giusto avere pochi partiti forti, magari anche con varie correnti dentro (purché queste correnti siano decise dal popolo attraverso il voto dei propri candidati).

    Ecco, allora lo sbarramento della vecchia legge elettorale al 4% per i partiti e al 10% per le coalizioni mi sembrava già esagerato poiché il 4% sugli aventi diritto al voto significa non considerare un partito che potenzialmente raccoglierebbe 2 milioni di voti e addirittura con una coalizione significherebbe, nella peggiore delle ipotesi, non considerare 5 milioni di italiani votanti. Quindi già mi sembrava una bella porcata, e il duo Berlusconi/Renzi cosa fa? Alza i limiti per lo sbarramento.

    In pratica se il Partito dell’Italia libera (nome a caso) alle prossime elezioni prendesse il 7,5% dei voti, quindi, con affluenza al 100%, ben 3.750.000 persone sarebbero non rappresentate in un colpo solo. In pratica potrebbero non bastare 4 milioni di voti per avere un seggio in parlamento? Ma stiamo scherzando?

    Questa è evidentemente una mossa, nemmeno celata, per proteggere i 2/3 partiti più grossi facendo fuori in un colpo solo tutti gli altri. Alle ultime votazioni sarebbero entrati in parlamento solo PD, Forza Italia e Movimento5Stelle. Tutti gli altri in pratica sarebbero fuori. E no, questa non è decisamente democrazia.

    3 a 2 per i detrattori (e questo potrebbe anche essere un punto doppio, ma sono generoso e ne assegno solo uno).

    Sulla spartizione dei seggi onestamente non mi sento di dire nulla poiché è una naturale conseguenza dei punti precedenti e quindi mi pare superfluo commentare, criticare e dare punteggi.

    Rimaniamo 3 a 2 per i detrattori.

    Infine il Senato: le prime notizie trapelate davano per certa l’eliminazione completa del Senato, quindi in un colpo solo aver fatto fuori 315 poltrone e aver ridotto i politici da oltre 900 a circa 600 era una notiziona. Sicuramente un gran bel gol per la coppia BR…

    ecco, peccato che poi è stato precisato che sì, il Senato sarebbe scomparso, ma al suo posto sarebbe arrivata la Camera delle autonomie. Ecco quindi che ciò che non era riuscito agli antichi imperatori, schiavi e succubi del Senato Romano, è riuscito a Renzi, venuto da Firenze a colloquiare con Berlusconi per il bene del Paese…

    dicevamo la Camera delle autonomie che altro non è che il Senato, con le stesse poltrone, ma senza elezione diretta, quindi sono loro a decidere chi sederà su queste poltrone e (teoricamente) senza indennità alcuna. In un Paese funzionante questo sarebbe stato comunque un bicchiere mezzo pieno, in Italia andrà a finire che non troveremo nemmeno il bicchiere.

    Considerando che già nella proposta di legge è stata inserita una scappatoia per salvare il Senato così come è oggi, significa che questa legge sarà presentata in parlamento e l’attuazione si deciderà nel momento in cui sarà un po’ più chiara la dinamica. Se realmente non ci sarà indennità e le poltrone non saranno decise secondo le idee della casta, allora non viene difficile pensare che il Senato non scomparirà grazie alla scappatoia creata ad arte.

    Se invece il tipo di indennità si troverà, oppure tale Camera delle autonomie sarà il posto dove tutti i pensionati della politica, con una pensione d’oro e con la possibilità di dire la loro, andranno a svernare, magari pure con indennità e poltroncine fisse a vita, allora un accordo si troverà e buona pace per il Senato.

    Io non so voi, ma a me questa non pare, ancora una volta, democrazia. E concludiamo con un roboante 4 a 2 per i detrattori della proposta.

    Attenzione, visto che ti sei impegnato e sei arrivato fino in fondo, e considerando che Matteo Renzi da questa analisi ne esce con le ossa rotte, ci tengo a farti sapere che penso realmente che il sindaco di Firenze sia una persona valida, l’unico che potrebbe realmente cambiare la politica italiana e che ha le carte per farlo.

    Onestamente penso ancora di votarlo qualora si presentasse alle prossime elezioni.

    Però, c’è un però, con questa legge elettorale, fatta in accoppiata con Berlusconi, si è giocato un credito importante e da oggi in poi, partendo dall’approvazione di questa porcheria proposta, non potrà più sbagliare o il mio voto se lo dimentica.

    Insomma, non sono partito prevenuto contro Renzi, anzi… ma questa proposta di legge non è difendibile da nessuno.

  • Aeroporto di Taranto-Grottaglie

    Aeroporto di Taranto-Grottaglie

    Esistono alcuni aeroporti fantasma in Italia, che operano solo pochissimi voli e sicuramente non commerciali. Spesso si tratta di grandi strutture, con ottime potenzialità, nelle quali lo Stato ha investito centinaia di milioni di euro e che rimangono fermi solo per volontà politiche e niente più.

    Uno di questi casi è a Taranto, l’aeroporto è il Marcello Arlotta di Grottaglie. Un po’ di storia: tra il 1910 e il 1920 furono costruiti i primi hangar per dirigibili e piccoli aerei. Negli anni successivi l’aeroporto è stato utilizzato solo per scopi militari e fu anche distrutto sotto vari bombardamenti.

    Nel 1964 l’aeroporto diventa per la prima volta a scopo civile e lo rimane, eccetto poche parentesi, fino al 2003. Da questa data non atterrano e non partono più voli civili e fino al 2006 è usato solo per scopi militari. Nel 2006 se ne interessa Alenia Aeronautica che firma accordi con Boeing per la fabbricazione di fusoliere. L’aeroporto viene abilitato per uso cargo e la pista allungata da 1.860 agli attuali 3.200 metri. Per tale modifica è stata cambiata la viabilità e sono stati fatti investimenti in tutto il comprensorio dell’aeroporto. Come si legge dal bilancio di Aeroporti di Puglia 2009, grazie agli Interventi finanziati con risorse Del. CIPE n. 17/03, a Taranto sono stati finanziati 117 milioni di euro.

    bilancio aeroporti di puglia 2009

    È a questo punto, nel 2007, che lo Stato si rende conto di avere una grande opportunità con l’aeroporto di Taranto e decide di investire ulteriormente per adeguarlo, nuovamente, all’uso civile. Con gli Aiuti di Stato 55/2007, tale decisione riporta al punto 2.1 (Scopo della misura):

    La misura è volta a istituire tra il 2007 e il 2008 nuovi collegamenti aerei point to point con destinazioni nazionali e comunitarie da e per gli aeroporti di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia. Le nuove rotte, inoltre, incrementeranno i traffici aerei e di terra nei suddetti aeroporti e in generale il turismo nella Regione Puglia, che rientra fra le regioni dell’obiettivo 1.

    Attraverso questi aiuti si decide di investire, da Taranto, su due rotte: Roma e Milano. Come aiuti per l’inizio delle attività vengono stanziati 1.940.117 di euro per la tratta su Roma e 2.719.208 per quella su Milano. Addirittura nel documento che accompagna gli aiuti di Stato c’erano anche delle indicazioni su quanto sarebbero dovuti costare mediamente i biglietti, infatti si legge:

    Per ciascuna nuova rotta il bando stabilisce delle quote minime di biglietti che dovranno essere venduti a tariffa promozionale e una tariffa media promozionale massima di riferimento (comprese tasse e tutti gli altri oneri) compresa nella percentuale dei biglietti a tariffa promozionale. Sulla base di tali valori, i richiedenti possono proporre di aumentare il numero di posti da vendere a tariffa promozionale e ridurre le tariffe medie promozionali a cui verranno venduti i biglietti.

    Con Tariffa media promozionale massima per la Taranto-Roma a 52,64 € e sulla Taranto-Milano a 82 €. Del totale dei biglietti la vendita massima di ticket in promozione, per i primi 3 anni, doveva essere compresa tra il 30 e il 40%, quindi verosimilmente, per periodi lontani dalle feste, questi due voli sarebbero stati operati a questi prezzi. Dal quarto anno in poi, venendo meno i limiti dello Stato, tutto sarebbe dipeso dalle compagnie presenti nell’aeroporto e dalla normale concorrenza tra queste.

    Dal 2007 al 2013 tutto (o quasi) tace… gli investimenti non sono stati fatti, dei 107 milioni di euro c’è poca traccia e comunque sulle spese fatte non tutto è stato giustificato. Solo nel 2012 c’è stata una denuncia da parte dell’avvocato Antonio Raffo per conto del Movimento “Taranto c’è”, e nei giorni scorsi la Digos ha iniziato a indagare per capire se tutto è stato fatto correttamente. Sabato scorso proprio a Taranto c’è stata una manifestazione che chiedeva l’apertura a voli civili dell’aeroporto, alla quale hanno partecipato un migliaio di persone.

    È quasi inutile spiegare perché l’aeroporto dovrebbe essere aperto all’aviazione civile, ma se qualcuno se lo stesse spiegando proviamo a rispondere. Partiamo facendo un esempio simile, cioè quello dell’aeroporto Birgi di Trapani, dove nel 2002 non c’erano praticamente voli e i passeggeri in transito erano circa 49 mila; con l’apertura reale ai voli civili, con investimenti e nuove rotte nel 2012, a soli 10 anni di distanza, lo stesso aeroporto ha in transito 1.578.753 passeggeri, in pratica un aumento del 3.222%. Nel mentre l’aeroporto di Palermo, quello che avrebbe subito danni dall’apertura di Trapani, è passato da 3.500.000 di passeggeri del 2002 a 4.600.000 del 2012, quindi non solo non ha subito decrementi, ma addirittura è migliorato. Il che significa che Bari e Brindisi possono stare tranquilli, l’apertura di Grottaglie inciderà poco sui propri traffici, se non per preferenze politiche.

    Inoltre l’aeroporto di Taranto riuscirebbe a coprire un grande bacino che al momento è molto distante da qualsiasi aeroporti, come, per esempio, tutta l’area est della Basilicata o il nord della Calabria. Questa l’area:

    Bacino aeroporto Taranto

    Come si nota, oltre a essere utile per Taranto, per le aziende tarantine, per lo sviluppo economico e terziario della provincia pugliese, comunque questo aeroporto ha una posizione strategica per buona parte del sud.

    In questo momento il centro della Basilicata e il nord della Calabria per volare deve arrivare a Bari, Napoli o Lamezia Terme, tutti aeroporti a centinai di Km di distanza e non collegati bene.

    Riuscire ad aprire Grottaglie per voli civili porterebbe ricchezza, possibilità economiche e turismo nel sud Italia.

  • Telecom va venduta… anzi no

    Telecom va venduta… anzi no

    Non sono impazzito, non completamente almeno… il pazzo è colui il quale prima chiede la cessione di Telecom Italia e poi, quando questo avviene, dice che è un disastro.

    Ricapitolando, ecco cosa scriveva nel 2010 Beppe Grillo:

    Telecom deve essere venduta al più presto a Telefonica o a qualche grande gruppo internazionale prima che gli attuali azionisti ne spolpino anche le ossa. Telecom è morta, ma si possono espiantare i suoi organi e salvare l’occupazione ancora rimasta.
    […]
    Telecom è morta, per salvare l’occupazione residua va venduta al più presto a Telefonica e la dorsale deve ritornare in mani pubbliche dando ad ogni operatore le stessa possibilità e non a un unico soggetto.

    Questo succedeva ad Aprile 2010… ora il Beppe nazionale pubblica un nuovo post, sul proprio blog, nel quale scrive:

    L’Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane. Fondamentale per le politiche di innovazione del Paese. In passato, anni fa, avevo previsto questa fine ingloriosa con la cessione a Telefonica.

    E no caro Beppe, non avevi previsto, avevi richiesto.

  • Assenze senatori

    Assenze senatori

    Come già fatto per la Camera dei Deputati, ecco che replico lo stesso lavoro per il Senato.

    I dati sono presi dal sito OpenPolis oggi, 15/07/2013.

    Questi i gruppi e i partiti, ripetiamo il significato delle colonne:

    • Il nome del partito, del gruppo o del movimento
    • Il totale delle presenze dei propri appartenenti all’interno del Senato
    • Il numero di convocazioni ricevute dagli appartenenti al Partito
    • La percentuale di assenze date dai due punti precedenti

    Questi i dati:

    PartitoPresenzeConvocazioni% Assenze
    Scelta civica per l’Italia (SCpI)6858936026,73
    Gruppo Misto4146561626,18
    Popolo della Libertà (PdL)318264254725,20
    Grandi Autonomie e Libertà (GAL)3714467020,47
    Per le autonomie-PSI (Aut-PSI)3861466317,20
    Partito Democratico (PD)423155054416,28
    Lega Nord6174702012,05
    Movimento 5 Stelle (M5S)206502340011,75

    Entrando nel dettaglio, e facendo i nomi, ecco la lista degli assenteisti al Senato (a voi le conclusioni):

    NomePartitoPresenzeConvocazioniAssenze (%)
    BERLUSCONI SilvioPdL146899.79
    GHEDINI Niccolo’PdL146899.79
    ROSSI MariarosariaPdL146899.79
    VERDINI DenisPdL146899.79
    ANITORI FabiolaMisto1046897.86
    MINNITI MarcoPD2446894.87
    MONTI MarioSCpI3746892.09
    TREMONTI GiulioGAL8746881.41
    SACCONI MaurizioPdL10746877.14
    MUSSOLINI AlessandraPdL15446867.09
    GRASSO PietroPD17046863.68
    SCHIFANI Renato GiuseppePdL17546862.61
    MATTEOLI AlteroPdL20846855.56
    FINOCCHIARO AnnaPD24146848.50
    D’ANNA VincenzoPdL24246846.79
    TURANO Renato GuerinoPD25246845.09
    PALMA Nitto FrancescoPdL25846844.87
    BONAIUTI PaoloPdL26146844.23
    GASPARRI MaurizioPdL23146843.80
    CONTI RiccardoPdL26346843.59
    ZIZZA VittorioPdL26446843.59
    LANZILLOTTA LindaSCpI26546843.38
    D’ASCOLA Vincenzo Mario DomenicoPdL26946842.52
    SCILIPOTI DomenicoPdL18346842.31
    MESSINA AlfredoPdL18446841.24
    BERNINI Anna MariaPdL28346839.53
    ROMANI PaoloPdL28746838.68
    MONTEVECCHI MichelaM5S28846838.46
    ARACRI FrancescoPdL30246835.47
    ENDRIZZI GiovanniM5S30446835.04
    NENCINI RiccardoAut-PSI28246834.83
    AZZOLLINI AntonioPdL30646834.62
    VOLPI RaffaeleLega30746834.40
    GIACOBBE FrancescoPD31346833.12
    CASTALDI GianlucaM5S31546832.69
    AUGELLO AndreaPdL32046831.62
    MANCUSO BrunoPdL32646830.34
    NUGNES PaolaM5S32646830.34
    DE PIN PaolaMisto33246829.06
    ZIN ClaudioAut-PSI32846828.85
    FASANO VincenzoPdL27346828.63
    PANIZZA FrancoAut-PSI33546828.42
    MUCCHETTI MassimoPD25346827.56
    SIMEONI IvanaM5S33946827.56
    BAROZZINO GiovanniMisto34146827.14
    GIROTTO GianniM5S34146827.14
    MINEO CorradinoPD32746826.71
    MANCONI LuigiPD18746826.07
    GOTOR MiguelPD34846825.64
    D’AMBROSIO LETTIERI LuigiPdL32946825.21
    MILO AntonioPdL35046825.21
    ALBERTI CASELLATI Maria ElisabettaPdL35146825.00
    GALIMBERTI PaoloPdL34946824.79
    ICHINO PietroSCpI35546824.15
    BONFRISCO Anna CinziaPdL29646823.72
    LATORRE NicolaPD34146823.50
    DELLA VEDOVA BenedettoSCpI36146822.86
    SCALIA FrancescoPD36146822.86
    COCIANCICH RobertoPD36246822.65
    GIBIINO VincenzoPdL36646821.79
    DAVICO MichelinoLega36646821.58
    DI BIAGIO AldoSCpI36446821.58
    PEPE BartolomeoM5S36746821.58
    BIGNAMI LauraM5S34046821.15
    FRAVEZZI VittorioAut-PSI36946821.15
    MINZOLINI AugustoPdL36946821.15
    DI MAGGIO Salvatore TitoSCpI37046820.94
    ROSSI Maurizio GiuseppeSCpI37146820.73
    TAVERNA PaolaM5S37346820.30
    ALBERTINI GabrieleSCpI37546819.87
    FALANGA CiroPdL37546819.87
    RUVOLO GiuseppePdL37646819.66
    CIAMPOLILLO AlfonsoM5S37746819.44
    SILVESTRO AnnalisaPD27246819.44
    GIARRUSSO Mario MicheleM5S37846819.23
    GRANAIOLA ManuelaPD37846819.23
    FATTORI ElenaM5S37246819.02
    MARGIOTTA SalvatorePD38046818.80
    SPOSETTI UgoPD29946818.38
    ZANDA LuigiPD38446817.95
    BROGLIA ClaudioPD36646817.74
    D’ALI’ AntonioPdL38546817.74
    ROMANI MaurizioM5S38046817.74
    PERRONE LuigiPdL38746817.31
    SUSTA GianlucaSCpI38846817.09
    LUMIA GiuseppePD38946816.88
    DI GIORGI Rosa MariaPD39246816.24
    MARINO Mauro MariaPD39346816.03
    MASTRANGELI Marino GermanoMisto39346816.03
    ROSSI LucianoPdL39446815.81
    ZAVOLI SergioPD38746815.81
    ZELLER KarlAut-PSI39446815.81
    TARQUINIO Lucio RosarioPdL39746815.17
    BULGARELLI ElisaM5S39846814.96
    CAPPELLETTI EnricoM5S37946814.96
    FORMIGONI RobertoPdL16246814.96
    PAGLIARI GiorgioPD39846814.96
    VALENTINI DanielaPD39746814.96
    COLUCCI FrancescoPdL36046814.74
    STEFANO DarioMisto39946814.74
    COMPAGNA LuigiGAL22246814.53
    GIANNINI StefaniaSCpI40046814.53
    MOSCARDELLI ClaudioPD39546814.53
    CUOMO VincenzoPD32646814.10
    PETROCELLI VitoM5S40246814.10
    VICECONTE Guido Walter CesarePdL40246814.10
    GUERRIERI PALEOTTI PaoloPD40346813.89
    BENCINI AlessandraM5S40446813.68
    CASINI Pier FerdinandoSCpI40546813.46
    GUALDANI MarcelloPdL40546813.46
    CRIMI Vito ClaudioM5S40646813.25
    CASALETTO MonicaM5S40746813.03
    BRUNO DonatoPdL40846812.82
    LONGO Fausto GuilhermeAut-PSI40846812.82
    PAGANO GiuseppePdL40346812.82
    MERLONI Maria PaolaSCpI40946812.61
    PEZZOPANE StefaniaPD40946812.61
    CARDIELLO FrancoPdL35646812.39
    COMAROLI SilvanaLega41046812.39
    OLIVERO AndreaSCpI41046812.39
    RAZZI AntonioPdL41146812.18
    PALERMO FrancescoAut-PSI39646811.97
    CATALFO NunziaM5S41446811.54
    CONSIGLIO NunzianteLega41446811.54
    MICHELONI ClaudioPD40946811.54
    IURLARO PietroPdL41646811.11
    BONDI SandroPdL41446810.90
    DE SIANO DomenicoPdL41746810.90
    LAI Bachisio SilvioPD41746810.90
    FATTORINI EmmaPD41846810.68
    LEPRI StefanoPD41946810.47
    VILLARI RiccardoPdL35646810.47
    LANGELLA PietroPdL42046810.26
    MARINO LuigiSCpI42046810.26
    REPETTI ManuelaPdL41746810.26
    SAGGESE AngelicaPD42046810.26
    AMORUSO Francesco MariaPdL34646810.04
    BIANCO AmedeoPD35846810.04
    D’ADDA EricaPD42146810.04
    TOCCI WalterPD4224689.83
    LONGO EvaPdL4234689.62
    SANTINI GiorgioPD4234689.62
    BIANCONI LauraGAL4244689.40
    DIVINA SergioLega3184689.40
    MANASSERO PatriziaPD4194689.40
    RUTA RobertoPD4244689.40
    CIRINNA’ MonicaPD3624689.19
    MUSSINI MariaM5S4194689.19
    PARENTE AnnamariaPD4254689.19
    MARIN MarcoPdL4264688.97
    BISINELLA PatriziaLega4284688.55
    MARAN AlessandroSCpI4284688.55
    LUCIDI StefanoM5S4294688.33
    ASTORRE BrunoPD4304688.12
    MATTESINI DonatellaPD4104688.12
    SCIASCIA SalvatorePdL4054688.12
    SIBILIA CosimoPdL4304688.12
    GAMBARO AdeleMisto4324687.69
    MUNERATO EmanuelaLega4324687.69
    SERRA ManuelaM5S4324687.69
    SONEGO LodovicoPD4214687.69
    GENTILE AntonioPdL4344687.26
    RICCHIUTI LucreziaPD4344687.26
    IDEM JosefaPD1044686.84
    MORRA NicolaM5S4364686.84
    CIOFFI AndreaM5S4374686.62
    DE PETRIS LoredanaMisto4384686.41
    LUCHERINI CarloPD4384686.41
    SPILABOTTE MariaPD4264686.41
    DE CRISTOFARO PeppeMisto4394686.20
    FISSORE ElenaPD4394686.20
    DALLA ZUANNA GianpieroSCpI4404685.98
    FLORIS EmilioPdL4404685.98
    SCOMA FrancescoPdL4404685.98
    BITONCI MassimoLega4414685.77
    MIGLIAVACCA MaurizioPD4384685.77
    MOLINARI FrancescoM5S4414685.77
    BLUNDO Rosetta EnzaM5S4424685.56
    D’ONGHIA AngelaSCpI4424685.56
    FUCKSIA SerenellaM5S4424685.56
    BUEMI EnricoAut-PSI4264515.54
    GHEDINI RitaPD4434685.34
    GIRO Francesco MariaPdL4434685.34
    PUGLIA SergioM5S4434685.34
    SCAVONE Antonio Fabio MariaGAL3814685.34
    CARIDI Antonio StefanoPdL4444685.13
    GIOVANARDI CarloPdL4454684.91
    AMATI SilvanaPD4464684.70
    ESPOSITO GiuseppePdL4464684.70
    STUCCHI GiacomoLega3134684.70
    AIELLO PietroPdL4474684.49
    CHITI VanninoPD3754684.49
    DE BIASI Emilia GraziaPD3804684.49
    FAVERO NicolettaPD4474684.49
    PICCOLI GiovanniPdL4474684.49
    ANGIONI IgnazioPD4414684.27
    DE PIETRO CristinaM5S3434684.27
    DONNO DanielaM5S4484684.27
    SANGALLI Gian CarloPD4474684.27
    BOCCHINO FabrizioM5S4494684.06
    BRUNI FrancescoPdL4494684.06
    CASSANO MassimoPdL4494684.06
    GATTI Maria GraziaPD4494684.06
    LEZZI BarbaraM5S4494684.06
    ORELLANA Luis AlbertoM5S4494684.06
    TORRISI SalvoPdL4494684.06
    BERTOROTTA OrnellaM5S4504683.85
    CERVELLINI MassimoMisto4504683.85
    MANGILI GiovannaM5S4504683.85
    MARTELLI CarloM5S4504683.85
    MORONESE VilmaM5S4504683.85
    PAGLINI SaraM5S4504683.85
    BOTTICI LauraM5S4464683.63
    DE POLI AntonioSCpI1384683.63
    LIUZZI PietroPdL4514683.63
    DIRINDIN NerinaPD3894683.42
    CAMPANELLA FrancescoM5S4534683.21
    FERRARA Mario FrancescoGAL3804683.21
    LO MORO DorisPD4534683.21
    STEFANI ErikaLega4534683.21
    BILARDI Giovanni EmanueleGAL4514682.99
    BOCCA BernabòPdL4544682.99
    CARRARO FrancoPdL3934682.99
    FEDELI ValeriaPD3544682.99
    FILIPPIN RosannaPD4544682.99
    PICCINELLI EnricoPdL4374513.10
    CANDIANI StefanoLega4554682.78
    ESPOSITO StefanoPD4334682.78
    CALIENDO GiacomoPdL4564682.56
    FILIPPI MarcoPD4564682.56
    MALAN LucioPdL3664682.56
    PETRAGLIA AlessiaMisto4564682.56
    TOMASELLI SalvatorePD4564682.56
    URAS LucianoMisto4564682.56
    ZANETTIN PierantonioPdL4564682.56
    BUCCARELLA MaurizioM5S4574682.35
    CALDEROLI RobertoLega4574682.35
    CALEO MassimoPD4574682.35
    CORSINI PaoloPD4424682.35
    COTTI RobertoM5S4574682.35
    FERRARA ElenaPD4574682.35
    PAGNONCELLI Lionello MarcoPdL4334442.48
    SCIBONA MarcoM5S4574682.35
    VICARI SimonaPdL1214682.35
    MARCUCCI AndreaPD3554682.14
    MARTON BrunoM5S4574682.14
    RANUCCI RaffaelePD4584682.14
    ZANONI Magda AngelaPD4534682.14
    ALBANO DonatellaPD4594681.92
    BERTUZZI Maria TeresaPD4594681.92
    MARINELLO Giuseppe Francesco MariaPdL3004681.92
    PIGNEDOLI LeanaPD4494681.92
    TONINI GiorgioPD4594681.92
    VACCIANO GiuseppeM5S4544681.92
    ARRIGONI PaoloLega4554681.71
    DALLA TOR MarioPdL4604681.71
    LO GIUDICE SergioPD4604681.71
    MARTINI ClaudioPD4524681.71
    MATURANI GiuseppinaPD4604681.71
    MIRABELLI FrancoPD4414681.71
    VATTUONE VitoPD4604681.71
    VERDUCCI FrancescoPD4604681.71
    ALICATA BrunoPdL4214681.50
    BERGER Johann KarlAut-PSI4604681.50
    GAETTI LuigiM5S4614681.50
    GINETTI NadiaPD3364681.50
    PUPPATO LauraPD3044681.50
    QUAGLIARIELLO GaetanoPdL1174681.50
    BELLOT RaffaelaLega4624681.28
    CARDINALI ValeriaPD4624681.28
    RUSSO FrancescoPD4624681.28
    AIROLA AlbertoM5S4634681.07
    BATTISTA LorenzoM5S4634681.07
    COLLINA StefanoPD3524681.07
    CROSIO JonnyLega4634681.07
    DEL BARBA MauroPD4634681.07
    LANIECE AlbertAut-PSI4634681.07
    PIZZETTI LucianoPD4244681.07
    SANTANGELO VincenzoM5S4634681.07
    BORIOLI Daniele GaetanoPD4644680.85
    CANTINI LauraPD4524680.85
    CERONI RemigioPdL4644680.85
    DE MONTE IsabellaPD4644680.85
    FABBRI CamillaPD4434680.85
    MORGONI MarioPD4644680.85
    PADUA VeneraPD4644680.85
    PUGLISI FrancescaPD4454680.85
    RIZZOTTI MariaPdL4254680.85
    ROMANO LucioSCpI4624680.85
    ROSSI GianlucaPD4644680.85
    TRONTI MarioPD4644680.85
    BARANI LucioGAL4654680.64
    BUBBICO FilippoPD144680.64
    CAPACCHIONE RosariaPD4464680.64
    MAURO GiovanniGAL3994680.64
    VACCARI StefanoPD4654680.64
    COMPAGNONE GiuseppeGAL4474680.43
    CUCCA Giuseppe LuigiPD4664680.43
    FAZZONE ClaudioPdL4664680.43
    MAURO MarioSCpI184680.43
    ZUFFADA SantePdL4664680.43
    MAZZONI RiccardoPdL4674680.21
    ORRU’ PamelaPD4674680.21
    PELINO PaolaPdL4674680.21
    PINOTTI RobertaPD204680.21
    CASSON FelicePD4684680.00
    CHIAVAROLI FedericaPdL4684680.00
    CIAMPI Carlo AzeglioMisto04680.00
    CONTE FrancoPdL4684680.00
    FORNARO FedericoPD4684680.00
    GUERRA Maria CeciliaPD104680.00
    MANDELLI AndreaPdL4684680.00
    NACCARATO PaoloGAL4584580.00
    PEGORER CarloPD4684680.00
    SERAFINI GiancarloPdL4684680.00
    SOLLO PasqualePD4684680.00
  • Assenze deputati

    Assenze deputati

    Esiste un sito, si chiama OpenPolis, e ha come compito quello di raccogliere, organizzare e diffondere ogni decisione e ogni attività del nostro Parlamento.

    Tra gli altri servizi, tale sito offre un’ottima lista dei componenti della Camera dei deputati.

    Prima di dare nomi e cognomi, ecco un riassunto per partito e/o gruppo. I campi sono:

    • Nome del partito
    • Numero totale di convocazioni ricevute dai propri appartenenti
    • Numero di presenze dei propri appartenenti
    • Percentuale di assenze dei propri appartenenti

    Qui la tabella:

    PartitoConv.PresenzeAssenze (%)
    Popolo della Libertà38.70324.70536,17
    Fratelli d’Italia3.5912.33534,98
    Gruppo Misto8.3795.74231,47
    Gruppo Scelta Civica per l’Italia18.75312.86831,38
    Lega Nord7.8956.34319,66
    Partito Democratico116.90797.90316,26
    Sinistra Ecologia Libertà14.36012.90910,10
    Movimento 5 Stelle42.29439.2387,23

    Ecco, mi son voluto divertire nell’ordinare i nostri deputati in ordine di assenza, ed ecco la lista che ne è uscita. Prima di elencare, ecco quali sono i campi (alcuni auto esplicativi):

    • Nome e cognome;
    • Partito, Movimento o Gruppo
    • Numero di presenze
    • Convocazioni
    • % di assenze

    Ed ecco la tabella stilata oggi, 12/07/2013, in base ai dati forniti da suddetto sito… a voi le conclusioni.

    NomePartitoPres.Conv.Ass. (%)
    ANGELUCCI AntonioPdL239999.50
    QUINTARELLI StefanoSCpI239999.50
    LONGO PieroPdL1839995.49
    BOSSI UmbertoLega3739990.73
    BRAMBILLA Michela VittoriaPdL4139989.72
    GALPERTI GuidoPD5939985.21
    MARTINELLI MarcoPdL6539983.71
    LEONORI MartaPD6739983.21
    PICCONE FilippoPdL7139982.21
    BERSANI Pier LuigiPD7939980.20
    TINAGLI IreneSCpI8039979.95
    GARNERO SANTANCHE’ DanielaPdL8439978.95
    MARRONI UmbertoPD8439978.95
    LO MONTE CarmeloMisto9339976.69
    GRECO Maria GaetanaPD9439976.44
    CRIMI RoccoPdL9639975.94
    BOMBASSEI AlbertoSCpI11939970.18
    VILLECCO CALIPARI Rosa MariaPD11939970.18
    ROMANO Francesco SaverioPdL12839967.92
    CESA LorenzoSCpI13639965.91
    CESARO LuigiPdL13839965.41
    CATANOSO BasilioPdL14139964.66
    CIMMINO LucianoSCpI15739960.65
    MELONI GiorgiaFdI17939955.14
    CARFAGNA Maria RosariaPdL18039954.89
    POLIDORI CatiaPdL18139954.64
    BUENO RenataMisto17639953.88
    TAGLIALATELA MarcelloFdI18739953.13
    PILI MauroPdL19039952.38
    SALTAMARTINI BarbaraPdL19039952.38
    PICCHI GuglielmoPdL19839950.38
    FERRARA Francesco Detto CiccioSEL19939950.13
    NISSOLI Angela Rosaria Detta FucsiaSCpI19639948.87
    MARTINO AntonioPdL14739947.87
    DE MICHELI PaolaPD21039947.37
    MORETTO SaraPD21139947.12
    GANDOLFI PaoloPD22039944.86
    BORGHESE MarioMisto22239944.36
    GIACOMONI SestinoPdL22739943.11
    BUTTIGLIONE RoccoSCpI23039942.36
    PISO VincenzoPdL23039942.36
    ATTAGUILE AngeloLega23139942.11
    GRANDE MartaM5S23139942.11
    ZACCAGNINI AdrianoMisto23339941.60
    DEL BASSO DE CARO UmbertoPD23439941.35
    GASBARRA EnricoPD23539941.10
    MARTI RobertoPdL23639940.85
    ZAMPA SandraPD23639940.85
    GIORDANO SilviaM5S23739940.60
    ROTONDI GianfrancoPdL23739940.60
    PAOLUCCI MassimoPD23939940.10
    PARRINI DarioPD24439938.85
    NARDELLA DarioPD24639938.35
    CENSORE BrunoPD24839937.84
    ALFANO GioacchinoPdL6339937.59
    MAIETTA PasqualeFdI25039937.34
    SISTO Francesco PaoloPdL25039937.34
    CAPUA IlariaSCpI25339936.59
    RAMPELLI FabioFdI25539936.09
    BERNARDO MaurizioPdL25639935.84
    CUPERLO GiovanniPD25639935.84
    BALDUZZI RenatoSCpI25839934.84
    AMENDOLA VincenzoPD26539933.58
    GIULIANI FabriziaPD26539933.58
    BATTAGLIA DemetrioPD26639933.33
    PICCIONE TeresaPD26639933.33
    FIORONI GiuseppePD26739933.08
    GENOVESE FrancantonioPD26839932.83
    GITTI GregorioSCpI26139932.83
    MANCIULLI AndreaPD27039932.33
    PLANGGER AlbrechtMisto27039932.33
    ADORNATO FerdinandoSCpI27139932.08
    COZZOLINO EmanueleM5S27139932.08
    LAFFRANCO PietroPdL27239931.83
    NESI EdoardoSCpI27239931.83
    CENTEMERO ElenaPdL26639931.33
    LEVA DaniloPD27539931.08
    CARUSO MarioSCpI27639930.83
    PAGANO AlessandroPdL27639930.83
    GENTILONI SILVERI PaoloPD27839930.33
    PRESTIGIACOMO StefaniaPdL27839930.33
    VITELLI PaoloSCpI27839930.33
    AMICI SesaPD15939930.08
    LOMBARDI RobertaM5S8239930.08
    BUONANNO GianlucaLega28139929.57
    CHIMIENTI SilviaM5S28439928.82
    ROMANO AndreaSCpI28439928.82
    SPERANZA RobertoPD23639928.57
    GUTGELD Itzhak YoramPD28639928.32
    ALLASIA StefanoLega28539728.21
    MISURACA SalvatorePdL28739928.07
    MOSCA Alessia MariaPD28739928.07
    MORASSUT RobertoPD28839927.82
    VACCARO GuglielmoPD28839927.82
    VALENTINI ValentinoPdL28839927.82
    GAROFALO VincenzoPdL28939927.57
    GELLI FedericoPD28939927.57
    DISTASO AntonioPdL29239926.82
    D’ALESSANDRO LucaPdL29339926.57
    TABACCI BrunoMisto29339926.57
    CASELLATO FlorianaPD29439926.32
    CASATI Ezio PrimoPD29539926.07
    CERA AngeloSCpI29539926.07
    DI STEFANO FabrizioPdL29739925.56
    LEONE AntonioPdL16639925.31
    MOLEA BrunoSCpI29839925.31
    MISIANI AntonioPD29939925.06
    CALABRO’ RaffaelePdL30039924.81
    CARELLA RenzoPD30139924.56
    FOSSATI FilippoPD30439923.81
    MELILLI FabioPD30439923.81
    PIEPOLI GaetanoSCpI30439923.81
    GALATI GiuseppePdL30539923.56
    MONGIELLO ColombaPD30639923.31
    GALLI GiampaoloPD23239923.06
    CASTIELLO GiuseppinaPdL30839922.81
    FAMIGLIETTI LuigiPD30039922.81
    OTTOBRE MauroMisto30839922.81
    RACITI FaustoPD30939922.56
    CORSARO MassimoFdI31039922.31
    SORIAL Girgis GiorgioM5S30439921.80
    CICCHITTO FabrizioPdL13339921.55
    DAMBRUOSO StefanoSCpI15039921.55
    PORTAS Giacomo AntonioPD31439921.30
    BERNINI PaoloM5S31539921.05
    BIANCONI MaurizioPdL31539921.05
    BIASOTTI SandroPdL31539921.05
    DI GIOIA RaffaeleMisto31539921.05
    SAMMARCO GianfrancoPdL31539921.05
    PALAZZOTTO ErasmoSEL31639920.80
    FARINA GianniPD29639920.30
    GALGANO AdrianaSCpI31939920.05
    MATARRESE SalvatoreSCpI32039919.80
    POLLASTRINI BarbaraPD32039919.80
    CAUSIN AndreaSCpI32139919.55
    FITTO RaffaelePdL32139919.55
    GALLINELLA FilippoM5S32139919.55
    PALMA GiovannaPD32139919.55
    AIRAUDO GiorgioSEL32239919.30
    LA MARCA FrancescaPD31439919.30
    MONCHIERO GiovanniSCpI32239919.30
    MURER DeliaPD32339919.05
    CASTRICONE AntonioPD32539918.55
    CIVATI GiuseppePD32539918.55
    BRUNO BOSSIO EnzaPD32639918.30
    COLANINNO MatteoPD32639918.30
    NUTI RiccardoM5S32639918.30
    CAUSI MarcoPD32739918.05
    MARCON GiulioSEL32739918.05
    CASTIGLIONE GiuseppePdL1339917.79
    LIBRANDI GianfrancoSCpI32839917.79
    ARGENTIN IleanaPD32939917.54
    D’ATTORRE AlfredoPD32939917.54
    PLACIDO AntonioSEL33039917.29
    ROMANO Paolo Nicolo’M5S33139917.04
    SANNA FrancescoPD33139917.04
    AGOSTINI RobertaPD33239916.79
    BIANCOFIORE MichaelaPdL13039916.54
    COSTA EnricoPdL33339916.54
    RAVETTO LauraPdL33339916.54
    FAUTTILLI FedericoSCpI33439916.29
    FEDI MarcoPD32639916.29
    RABINO MarianoSCpI33439916.29
    DE ROSA MassimoM5S33539916.04
    PICIERNO PinaPD33539916.04
    PETRAROLI CosimoM5S33639915.79
    BINDI RosyPD33739915.54
    LEGNINI GiovanniPD5739915.54
    MAZZOLI AlessandroPD33739915.54
    BERGAMINI DeborahPdL27939915.04
    LOTTI LucaPD33939915.04
    SAVINO ElviraPdL33939915.04
    BONAFEDE AlfonsoM5S34039914.79
    CATALANO IvanM5S34039914.79
    MAZZIOTTI DI CELSO AndreaSCpI34039914.79
    SBROLLINI DanielaPD34039914.79
    BONIFAZI FrancescoPD34139914.54
    BOSSA LuisaPD34139914.54
    SCANU Gian PieroPD34139914.54
    BUSIN FilippoLega34239914.29
    GELMINI MariastellaPdL34239914.29
    BOCCUZZI AntonioPD34339914.04
    FIORIO MassimoPD34339914.04
    LA RUSSA IgnazioFdI9139914.04
    SAVINO SandraPdL34339914.04
    CALABRIA AnnagraziaPdL34439913.78
    CHIARELLI GianfrancoPdL34439913.78
    NASTRI GaetanoFdI34439913.78
    OLIVERIO Nicodemo NazzarenoPD34439913.78
    CASTELLI LauraM5S34639913.28
    MINARDO AntoninoPdL34639913.28
    COVELLO StefaniaPD34739913.03
    CULOTTA MagdaPD34739913.03
    D’AGOSTINO AngeloSCpI34739913.03
    GIACOMELLI AntonelloPD34739913.03
    MERLO Ricardo AntonioMisto15039913.03
    ROCCELLA Eugenia MariaPdL34739913.03
    SARRO CarloPdL34739913.03
    D’ALIA GianpieroSCpI1239912.53
    PALMIZIO Elio MassimoPdL34939912.53
    POLVERINI RenataPdL35039912.28
    VIGNALI RaffaelloPdL35039912.28
    BALDASSARRE MarcoM5S34439912.03
    EPIFANI Ettore GuglielmoPD3639912.03
    ORFINI MatteoPD35139912.03
    PARIS ValentinaPD35139912.03
    PASTORELLI OresteMisto35139912.03
    PISANO GirolamoM5S35139912.03
    ZARATTI FilibertoSEL34939712.09
    BOCCADUTRI SergioSEL35239911.78
    FRACCARO RiccardoM5S34439911.78
    LENZI DonataPD35239911.78
    LUPO LoredanaM5S35239911.78
    MIGLIORE GennaroSEL17039911.78
    QUARTAPELLE PROCOPIO LiaPD34539911.78
    ROSSI DomenicoSCpI35239911.78
    RUSSO PaoloPdL35239911.78
    SANTERINI MilenaSCpI35239911.78
    TERZONI PatriziaM5S35239911.78
    MARCOLIN MarcoLega35339911.53
    BONAFE’ SimonaPD35439911.28
    PRATAVIERA EmanueleLega35439911.28
    ROMELE GiuseppePdL35439911.28
    SBERNA MarioSCpI35439911.28
    CICU SalvatorePdL35539911.03
    LOCATELLI PiaMisto35539911.03
    MARAZZITI MarioSCpI34339911.03
    ZAPPULLA GiuseppePD35539911.03
    COLLETTI AndreaM5S35639910.78
    COSTANTINO CelestinaSEL35739910.53
    MORETTI AlessandraPD35739910.53
    SQUERI LucaPdL35739910.53
    TONINELLI DaniloM5S34739910.53
    KRONBICHLER FlorianSEL35839910.28
    PALMIERI AntonioPdL35839910.28
    TIDEI MariettaPD35839910.28
    LAVAGNO FabioSEL35939910.03
    META Michele PompeoPD7139910.03
    FANTINATI MattiaM5S3603999.77
    FOLINO VincenzoPD3603999.77
    GIORDANO GiancarloSEL3603999.77
    MARGUERETTAZ Rudi FrancoLega3603999.77
    CENNI SusannaPD3613999.52
    DI LELLO MarcoMisto2093999.52
    MILANATO LorenaPdL3613999.52
    SANNICANDRO ArcangeloSEL3593979.57
    ZOGGIA DavidePD3613999.52
    GALLO AFFLITTO Riccardo AntonioPdL3623999.27
    RIBAUDO FrancescoPD3623999.27
    SARTI GiuliaM5S3623999.27
    AIELLO FerdinandoSEL3633999.02
    BOCCIA FrancescoPD1303999.02
    CASSANO FrancoPD3633999.02
    IMPEGNO LeonardoPD3633999.02
    SIMONI ElisaPD3323999.02
    ZOLEZZI AlbertoM5S3633999.02
    BRUNETTA RenatoPdL3063998.77
    BUSINAROLO FrancescaM5S3643998.77
    DELLAI LorenzoSCpI2003998.77
    GRIMOLDI PaoloLega3423998.77
    RAGOSTA MicheleSEL3643998.77
    VALIANTE SimonePD3643998.77
    AGOSTINI LucianoPD3653998.52
    FAENZI MonicaPdL3653998.52
    LAURICELLA GiuseppePD3653998.52
    PELLEGRINO SerenaSEL3653998.52
    PORTA FabioPD3573998.52
    SOTTANELLI GiulioSCpI3653998.52
    CAPEZZONE DanielePdL1413998.27
    GRASSI GeroPD3663998.27
    LOSACCO AlbertoPD3303998.27
    VELO SilviaPD3663998.27
    BENI PaoloPD3673998.02
    BURTONE Giovanni Mario SalvinoPD3673998.02
    FRUSONE LucaM5S3673998.02
    PAGLIA GiovanniSEL3673998.02
    RUGHETTI AngeloPD3673998.02
    ANZALDI MichelePD3683997.77
    BIANCHI DorinaPdL3683997.77
    BOSCHI Maria ElenaPD3683997.77
    CESARO AntimoSCpI3683997.77
    PETITTI EmmaPD3683997.77
    RICCIATTI LaraSEL3683997.77
    RUOCCO CarlaM5S3683997.77
    CAPOZZOLO SabrinaPD3693997.52
    PETRINI PaoloPD3693997.52
    RIGONI AndreaPD2113997.52
    SCAGLIUSI EmanueleM5S3693997.52
    BONACCORSI LorenzaPD3703997.27
    CATANIA MarioSCpI3703997.27
    GALAN GiancarloPdL1533997.27
    VARGIU PierpaoloSCpI3703997.27
    BORDO FrancoSEL3713997.02
    CRIPPA DavideM5S3713997.02
    DURANTI DonatellaSEL3713997.02
    MANNINO ClaudiaM5S3713997.02
    PISICCHIO PinoMisto1383997.02
    VECCHIO AndreaSCpI3713997.02
    CIRIELLI EdmondoFdI3203996.77
    DE MITA GiuseppeSCpI3723996.77
    FIANO EmanuelePD3723996.77
    BINETTI PaolaSCpI3733996.52
    GIGLI Gian LuigiSCpI3733996.52
    PAGANI AlbertoPD3733996.52
    TANCREDI PaoloPdL3593996.52
    VENITTELLI LauraPD3733996.52
    BOSCO AntoninoPdL3743996.27
    GIORGETTI AlbertoPdL583996.27
    GRILLO GiuliaM5S3743996.27
    RUBINATO SimonettaPD3743996.27
    ZAN AlessandroSEL3743996.27
    ALFREIDER DanielMisto3423996.02
    CURRO’ TommasoM5S3753996.02
    MARZANO MichelaPD3753996.02
    NESCI DalilaM5S3753996.02
    PIRAS MicheleSEL3753996.02
    ALBANELLA LuisellaPD3763995.76
    ARCHI BrunoPdL1743995.76
    BERLINGHIERI MarinaPD3763995.76
    BERRETTA GiuseppePD183995.76
    GOZI SandroPD3763995.76
    MATTIELLO DavidePD3763995.76
    MURA RominaPD3763995.76
    PELILLO MichelePD3763995.76
    QUARANTA StefanoSEL3763995.76
    FRANCESCHINI DarioPD263995.51
    GUIDESI GuidoLega2943166.96
    IANNUZZI CristianM5S3773995.51
    LETTA EnricoPD183995.51
    MAESTRI PatriziaPD3773995.51
    PICCOLO SalvatorePD3773995.51
    ALFANO AngelinoPdL93995.26
    CARROZZA Maria ChiaraPD293995.26
    GIULIETTI GiampieroPD3783995.26
    STUMPO NicoPD3783995.26
    BORDO MichelePD2633995.01
    BRATTI AlessandroPD3793995.01
    BRAY MassimoPD23995.01
    CHAOUKI KhalidPD3793995.01
    FERRANTI DonatellaPD2533995.01
    GRIBAUDO ChiaraPD3793995.01
    IORI VannaPD3793995.01
    MARTELLA AndreaPD3793995.01
    OLIARO RobertaSCpI3793995.01
    SCOTTO ArturoSEL3793995.01
    FARAONE DavidePD3803994.76
    LUPI Maurizio EnzoPdL113994.76
    PISTELLI LapoPD103994.76
    PIZZOLANTE SergioPdL3803994.76
    CAMPANA MicaelaPD3813994.51
    CAON RobertoLega3813994.51
    FASSINA StefanoPD243994.51
    FEDRIGA MassimilianoLega3813994.51
    GALLI CarloPD3813994.51
    GASPARINI DanielaPD3813994.51
    NICCHI MarisaSEL3813994.51
    BUSTO MirkoM5S3823994.26
    CAPARINI DavideLega1423994.26
    COCCIA LauraPD3823994.26
    FORMISANO AnielloMisto1503994.26
    GINOBLE TommasoPD3823994.26
    IACONO MariaPD3823994.26
    MAROTTA AntonioPdL3823994.26
    SANI LucaPD1223994.26
    VACCA GianlucaM5S3823994.26
    VITO ElioPdL1383994.26
    BARONI Massimo EnricoM5S3833994.01
    BOBBA LuigiPD3833994.01
    BONAVITACOLA FulvioPD3833994.01
    CAPELLI RobertoMisto3833994.01
    CAPODICASA AngeloPD3833994.01
    DI SALVO TittiSEL3833994.01
    FONTANELLI PaoloPD1763994.01
    FUCCI BenedettoPdL3833994.01
    GNECCHI Maria LuisaPD3833994.01
    INVERNIZZI CristianLega3833994.01
    MADIA Maria AnnaPD3833994.01
    MARIANO ElisaPD3833994.01
    MARTINO PierdomenicoPD3833994.01
    PARENTELA PaoloM5S3833994.01
    AGOSTINELLI DonatellaM5S3843993.76
    AMODDIO SofiaPD3843993.76
    ARTINI MassimoM5S3843993.76
    DECARO AntonioPD3843993.76
    DI MAIO MarcoPD3843993.76
    PICCOLI NARDELLI FlaviaPD3843993.76
    PINNA PaolaM5S3843993.76
    ZANETTI EnricoSCpI3843993.76
    BORLETTI BUITONI IlariaSCpI573993.51
    BRAGANTINI MatteoLega3853993.51
    CANI EmanuelePD3853993.51
    CARBONE ErnestoPD3853993.51
    FONTANA GregorioPdL2573993.51
    L’ABBATE GiuseppeM5S3853993.51
    MICCOLI MarcoPD3853993.51
    NARDI MartinaSEL3853993.51
    PARISI MassimoPdL3853993.51
    PATRIARCA EdoardoPD3853993.51
    ROTTA AlessiaPD3853993.51
    SENALDI AngeloPD3853993.51
    VERINI WalterPD3853993.51
    DAMIANO CesarePD3353993.26
    FRATOIANNI NicolaSEL3863993.26
    GAGNARLI ChiaraM5S3863993.26
    KYENGE CecilePD183993.26
    LORENZIN BeatricePdL413993.26
    MOLTENI NicolaLega3863993.26
    PIAZZONI IleanaSEL3863993.26
    SCHIRO’ GeaSCpI3863993.26
    VALENTE ValeriaPD3743993.26
    CANCELLERI AzzurraM5S3873993.01
    CAPONE SalvatorePD3873993.01
    D’ARIENZO VincenzoPD3873993.01
    GALLO LuigiM5S3873993.01
    GUERRA MauroPD3873993.01
    LATRONICO CosimoPdL3873993.01
    MAGORNO ErnestoPD3873993.01
    PASTORINO LucaPD3873993.01
    RIZZETTO WalterM5S3873993.01
    ROSSOMANDO AnnaPD3873993.01
    TARTAGLIONE AssuntaPD3873993.01
    ABRIGNANI IgnazioPdL3123992.76
    BARETTA Pier PaoloPD213992.76
    BELLANOVA TeresaPD3883992.76
    BENEDETTI SilviaM5S3883992.76
    BIFFONI MatteoPD3883992.76
    BRAGANTINI PaolaPD3883992.76
    CARDINALE DanielaPD3883992.76
    FERRARESI VittorioM5S3883992.76
    FREGOLENT SilviaPD3883992.76
    GHIZZONI ManuelaPD3883992.76
    GIORGETTI GiancarloLega2233992.76
    MARZANA MariaM5S3883992.76
    PREZIOSI ErnestoPD3883992.76
    SEGONI SamueleM5S3883992.76
    BENAMATI GianlucaPD3123992.51
    BONOMO FrancescaPD3823992.51
    CARIELLO FrancescoM5S3893992.51
    DI VITA GiuliaM5S3893992.51
    FANUCCI EdoardoPD3893992.51
    GEBHARD RenateMisto2363992.51
    GINEFRA DarioPD3893992.51
    LOREFICE MarialuciaM5S3893992.51
    TARICCO GiacominoPD3893992.51
    BIANCHI StellaPD3903992.26
    BLAZINA TamaraPD3903992.26
    BRESSA GianclaudioPD2943992.26
    CARNEVALI ElenaPD3903992.26
    CIPRINI TizianaM5S3903992.26
    COSCIA MariaPD3903992.26
    DELLA VALLE IvanM5S3903992.26
    DI BATTISTA AlessandroM5S3903992.26
    FARINA DanieleSEL3903992.26
    INCERTI AntonellaPD3903992.26
    MOGHERINI REBESANI FedericaPD3903992.26
    PICCOLO GiorgioPD3903992.26
    ROCCHI Maria GraziaPD3903992.26
    ALBERTI FerdinandoM5S3913992.01
    BRAGA ChiaraPD3913992.01
    BRESCIA GiuseppeM5S3913992.01
    COMINARDI ClaudioM5S3913992.01
    CRIMÌ FilippoPD3913992.01
    GIAMMANCO GabriellaPdL3913992.01
    RIZZO GianlucaM5S3913992.01
    ROSTAN MichelaPD3913992.01
    SCHULLIAN ManfredMisto3403992.01
    SPADONI Maria EderaM5S3913992.01
    TACCONI AlessioM5S3913992.01
    BAZOLI AlfredoPD3923991.75
    D’OTTAVIO UmbertoPD3923991.75
    FURNARI AlessandroMisto3923991.75
    LABRIOLA VincenzaMisto3923991.75
    MALPEZZI Simona FlaviaPD3923991.75
    MANTERO MatteoM5S3923991.75
    PELUFFO VinicioPD3923991.75
    PES CaterinaPD3783991.75
    ROSTELLATO GessicaM5S3853991.75
    SPESSOTTO AriannaM5S3923991.75
    TRIPIEDI DavideM5S3923991.75
    ZANIN GiorgioPD3923991.75
    ASCANI AnnaPD3863991.50
    BECHIS EleonoraM5S3933991.50
    DI BENEDETTO ChiaraM5S3933991.50
    MELILLA GianniSEL3933991.50
    MELONI MarcoPD3933991.50
    PANNARALE AnnalisaSEL3933991.50
    PINI GianlucaLega3883991.50
    VILLAROSA AlessioM5S3933991.50
    BARBANTI SebastianoM5S3943991.25
    BIONDELLI Franca Maria GraziaPD3943991.25
    BOCCI GianpieroPD613991.25
    BRUNO FrancoMisto3943991.25
    CORDA EmanuelaM5S3943991.25
    DALLAI LuigiPD3943991.25
    FAVA ClaudioSEL3943991.25
    GINATO FedericoPD3943991.25
    GIORGIS AndreaPD3793991.25
    GULLO Maria TindaraPD3943991.25
    MARTELLI GiovannaPD3943991.25
    MATARRELLI AntonioSEL3943991.25
    MORANI AlessiaPD3943991.25
    MOSCATT AntoninoPD3943991.25
    PRODANI ArisM5S3943991.25
    ROSATO EttorePD3943991.25
    SANNA GiovannaPD3943991.25
    SANTELLI JolePdL413991.25
    VAZIO FrancoPD3943991.25
    BARUFFI DavidePD3953991.00
    BINI CaterinaPD3953991.00
    BORGHI EnricoPD3953991.00
    CAROCCI MaraPD3953991.00
    CASO VincenzoM5S3953991.00
    DAL MORO Gian PietroPD3953991.00
    GADDA Maria ChiaraPD3953991.00
    GARAVINI LauraPD3953991.00
    LATTUCA EnzoPD3883991.00
    PILOZZI NazzarenoSEL3953991.00
    SIBILIA CarloM5S3953991.00
    TARANTO LuigiPD3953991.00
    TERROSI AlessandraPD3953991.00
    TURCO TancrediM5S3953991.00
    ZARDINI DiegoPD3953991.00
    ALLI PaoloPdL3963990.75
    ANTEZZA MariaPD3963990.75
    BATTELLI SergioM5S3963990.75
    BOLOGNESI PaoloPD3963990.75
    CECCONI AndreaM5S3963990.75
    CIMBRO EleonoraPD3963990.75
    DALL’OSSO MatteoM5S3963990.75
    DE LORENZIS DiegoM5S3963990.75
    FERRARI AlanPD3963990.75
    FICO RobertoM5S2263990.75
    GUERINI LorenzoPD3963990.75
    MANFREDI MassimilianoPD3963990.75
    MANZI IrenePD3963990.75
    MARIANI RaffaellaPD3963990.75
    MARROCU SiroPD3963990.75
    MAURI MatteoPD3963990.75
    PESCO DanieleM5S3963990.75
    PINI GiudittaPD3963990.75
    SCUVERA ChiaraPD3963990.75
    TENTORI VeronicaPD3963990.75
    ARLOTTI TizianoPD3973990.50
    BASILIO TatianaM5S3973990.50
    BASSO LorenzoPD3973990.50
    BRUGNEROTTO MarcoM5S3973990.50
    CASERO LuigiPdL303990.50
    COLONNESE VegaM5S3973990.50
    COPPOLA PaoloPD3973990.50
    D’AMBROSIO GiuseppeM5S3973990.50
    D’INCA’ FedericoM5S3973990.50
    D’UVA FrancescoM5S3973990.50
    DAGA FedericaM5S3973990.50
    DE MENECH RogerPD3973990.50
    DELL’ARINGA CarloPD23990.50
    DI MAIO LuigiM5S3083990.50
    GIACOBBE AnnaPD3973990.50
    GREGORI MonicaPD3973990.50
    LIUZZI MirellaM5S3973990.50
    MALISANI GiannaPD3973990.50
    MARCHETTI MarcoPD3973990.50
    MICILLO SalvatoreM5S3973990.50
    MOGNATO MichelePD3973990.50
    MONACO FrancescoPD3973990.50
    MUCCI MaraM5S3973990.50
    NARDUOLO GiuliaPD3973990.50
    NICOLETTI MichelePD3973990.50
    PALESE RoccoPdL3973990.50
    RAMPI RobertoPD3973990.50
    REALACCI ErmetePD2033990.50
    RICHETTI MatteoPD3973990.50
    RONDINI MarcoLega3973990.50
    VENTRICELLI LilianaPD3973990.50
    AMATO MariaPD3983990.25
    BERNINI MassimilianoM5S3983990.25
    BORGHESI StefanoLega3983990.25
    BRANDOLIN GiorgioPD3983990.25
    COMINELLI MiriamPD3983990.25
    COVA PaoloPD3983990.25
    DADONE FabianaM5S3983990.25
    DE GIROLAMO NunziaPdL33990.25
    DE MARIA AndreaPD3983990.25
    DI STEFANO ManlioM5S3863990.25
    DONATI MarcoPD3983990.25
    ERMINI DavidPD3983990.25
    FABBRI MarilenaPD3983990.25
    FRAGOMELI Gian MarioPD3983990.25
    LACQUANITI LuigiSEL3983990.25
    LAFORGIA FrancescoPD3983990.25
    LAINATI GiorgioPdL3983990.25
    MIOTTO Anna MargheritaPD3983990.25
    MONTRONI DanielePD3983990.25
    SANGA GiovanniPD3983990.25
    SCOPELLITI RosannaPdL3983990.25
    TOFALO AngeloM5S3983990.25
    VELLA PaoloPdL3983990.25
    VEZZALI ValentinaSCpI23990.25
    BALDELLI SimonePdL3993990.00
    BARGERO CristinaPD3993990.00
    BIANCHI NicolaM5S3993990.00
    CARINELLI PaolaM5S3853990.00
    CARRA MarcoPD3993990.00
    CARRESCIA PiergiorgioPD3993990.00
    CRIVELLARI DiegoPD3993990.00
    D’INCECCO VittoriaPD3993990.00
    DA VILLA MarcoM5S3993990.00
    DEL GROSSO DanieleM5S3993990.00
    DELL’ORCO MicheleM5S3993990.00
    DIENI FedericaM5S3993990.00
    FERRO AndreaPD3993990.00
    FONTANA Cinzia MariaPD3993990.00
    GAROFANI Francesco SaverioPD3993990.00
    GIACHETTI RobertoPD3853990.00
    GUERINI GiuseppePD3993990.00
    IANNUZZI TinoPD3993990.00
    LODOLINI EmanuelePD3993990.00
    MARANTELLI DanielePD3993990.00
    MARCHI MainoPD3993990.00
    MOTTOLA Giovanni Carlo FrancescoPdL3993990.00
    NACCARATO AlessandroPD3993990.00
    ORLANDO AndreaPD323990.00
    PETRENGA GiovannaPdL3993990.00
    SCALFAROTTO IvanPD3993990.00
    SERENI MarinaPD2343990.00
    TOTARO AchilleFdI3993990.00
    TULLO MarioPD3993990.00
    VALENTE SimoneM5S3993990.00
    VALLASCAS AndreaM5S3993990.00
    VIGNAROLI StefanoM5S3993990.00
  • Chi votare?

    Grillo non potrà mai attuare ciò che promette e se facesse alcuni punti “semplici” (leggi non pagare il debito) sarebbe anche peggio.

    Berlusconi no. Stop. Serve che all’estero ci vedano bene e lui non lo vedono bene. E il problema non è solo questo… Giusto per dire: gli accordi con l’Europa le ha firmate lui con il sangue e poi ha scaricato le colpe. No, nze po’…

    Bersani non si presenta bene, ma ancora peggio è che ha già promesso di svendere le aziende italiane per avere liquidità: temo per Finmeccanica ed ENI, oltre a tutte le controllate, e quindi di riflesso alle migliaia di persone che rischiano il posto. No, nze po’…

    Monti se fosse stato zitto avrebbe fatto meglio, ha iniziato a fare promesse e si è reso ridicolo, a tal punto che anche gli amici europei lo hanno abbandonato e se dovesse vincere e continuare con la politica attuata fino a oggi sarebbe guerra civile in Italia, oltre a tanti problemi per tanti. No, nze po’…

    I magistrati in politica sono la feccia dell’Italia, rappresentano i falsi che attaccano, a torto o anche a ragione, solo per diventare famosi, quindi Ingroia, Di Pietro, De Magistris e compagnia no, sono i compagni di merende che non voglio.

    Meloni e compagni non li ho studiati bene, ma in un momento in cui c’è incertezza loro sono il settimo partito e non hanno speranza. No, non si possono buttare i voti, servirebbe una maggioranza certa per evitare nuove elezioni tra sei mesi (o la fine definitiva della democrazia).

    Giannino si è sputtanato, dietro di lui c’è un partito con ottime idee ma con l’abbandono di Zingales è rimasto pochino e rischiano di non superare lo sbarramento.

  • Risultati del governo Monti

    Penso che questa infografica spieghi bene quali sono i risultati del Governo Monti.

    Governo Monti

    Vero che lo spread è sceso, ma gli altri indicatori?

  • Al Ben's Chili Bowl Barack Obama mangia gratis

    Come racconta Quotidiano.net, durante le ultime elezioni Americane la catena Ben's Chili Bowl aveva esposto un curioso cartello: “Chi mangia gratis al Ben's Chili Bowl? La famiglia Obama”.

    Detto fatto; immaginate lo stupore di clienti e commessi quando si sono visti arrivare, nel centro di Washington, il neo-presidente e il sindaco della capitale, Andrian Fenty.

    (altro…)

  • Una legge zittisce il Web

    Leggo da Webnews una notizia che ha dell’impossibile, per non dire altro. Un disegno di legge proposto da Riccardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, è stato approvato e deve essere discusso in Parlamento.

    Ma cosa dice questo disegno di legge? Semplice: chiunque ha un sito web lo deve iscrivere al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) e deve essere registrato come giornalista, o almeno un autore deve essere giornalista.

    Ciò significa che praticamente tutti i blog e i siti web Italiani dovrebbero chiudere, infatti nessun sito praticamente segue queste regole.

    Ma una cosa del genere è possibile? Può accadere? Secondo me questa legge è al limite dell’impossibile, quasi improponibile, senza né testa e né coda. Innanzi tutto a chi si rivolge? Solo ai siti .it? Alle persone Italiane? Ai siti che sono su server italiani? Nel primo caso, siti .it, prevedo una migrazione di massa verso i domini .com con la fine del NIC. Nel secondo caso, persone, prevedo che chiunque si registrerà con nomi falsi, sempre i .com, sui quali ci sono pochissimi controlli. Nel terzo caso vedo la chiusura di tantissime aziende di hosting Italiane, in quantoo tutti migrerebbero all’estero.

    Insomma… comunque vada sarà un fallimento per l’Italia e per chi in Italia ci lavora. In Birmania hanno oscurato Internet per non far diffondere le immagini di quanto succedeva, in Italia stanno facendo lo stesso.

    Ovviamente delle polemiche sono arrivate dal blogger più conosciuto al momento: Beppe Grillo.

    Chi ne volesse sapere di più può leggere la pagina su governo.it in cui si annuncia che il disegno legge è stato accettato, oppure scaricare il pdf, sempre da governo.it

    Io penso che questa legge non passerà mai e questa è stata solo una mossa di Levi per farsi pubblicità, in caso passasse, finirà nel dimenticatoio. Insomma… vedo difficile la sua applicazione. Cosa ne pensate? Ah, qui ancora parliamo di web 2.0…